di Aurora Ansalone e Ermelinda Esposito – Quando navighiamo e poi condividiamo qualcosa, immagini, articoli, filmati, senza aver approfondito, facciamo un grave errore. Se vogliamo essere dei lettori consapevoli e critici, dobbiamo ricercare la verità.
Eraclito nel V sec. a.C. scriveva: “ Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti”.
Cercare, dunque, la verità è fondamentale non solo perché rientra in una sorta di “etichetta” che nel web viene chiamata “netiquette” ma è anche questione di applicare procedure tecniche, di analisi della notizia nelle diverse angolature (immagini, scrittura, carattere della scrittura, titoli ….). Analizzare deve diventare per noi giovani una buona prassi, una consuetudine utile e sicura.
Se vogliamo controllare la validità di un’informazione è necessario partire dal presupposto che ogni notizia in sé potrebbe essere falsa. Un po’ come dicono i giornalisti: “tutto è falso fino a prova contraria”.
Noi giovani, invece, abbiamo la tendenza a non verificare e a condividerle con una velocità tale che, in men che non si dica, la notizia è già stata inviata in chat, inserita in un profilo social dopo aver “taggato” un centinaio di “amici”.