Per me e per molti altri ragazzi questo è stato il primo anno di scuola media.
Ci sono arrivato carico di speranze, con la voglia di cominciare un nuovo corso di studi.
Stava andando tutto bene: altri amici con cui giocare, uscite e divertimenti con i compagni e, soprattutto,alcune materie diverse dalle elementari da studiare, con nuovi professori con cui ho costruito ottimi rapporti, apprezzando la loro didattica, la comprensione e la pazienza con noi studenti …fino a quando non è arrivato il Coronavirus.
Questa malattia ha stravolto la mia vita. Non potevo più uscire, giocare a calcetto, andare a trovare i parenti, vedere gli amici, partecipare alle feste, fare lunghe passeggiate con i miei compagni. Inoltre ero molto spaventato per tutto quello che facevano vedere in tv: il diffondersi del virus, i malati, i morti, le terapie intensive degli ospedali, le raccomandazioni da seguire, come l’uso della mascherina ed il lavaggio delle mani.
La limitazione più grande, però, è stata quella che non potevamo più recarci a scuola. Tutta la mia giornata, organizzata in base agli orari scolastici ed ai compiti, si è alterata.
Mi sveglio e vado a letto più tardi, mangio di più, faccio poco movimento e svolgo i compiti in orari in cui non avrei mai pensato di farli.
La rivoluzione maggiore durante la giornata è stata quella di studiare da casa, collegandomi la mattina con i docenti. I professori, quando stavamo a scuola, erano molto bravi, ma anche attraverso le video-lezioni ci incoraggiano, ci hanno fatto scoprire un nuovo modo di studiare, sono molto pazienti e comprensivi nei nostri confronti e ci spiegano sempre tutto precisamente.
Per fortuna, grazie ai social, riesco a contattare i miei compagni con i quali parlo di tante cose, dei compiti, di come passiamo la giornata, con chi ci sentiamo, etc.
Negli ultimi giorni, il Governo ci sta permettendo una libertà maggiore. Possiamo uscire con i nostri genitori, andare a far visita ai parenti e, fra poco, potrò anche riprendere lo sport. È sicuramente un miglioramento, anche se bisogna sempre seguire le indicazioni per proteggere noi stessi e gli altri, soprattutto le persone anziane.
Spero che tutto possa ritornare come prima, quando si era spensierati e si poteva fare tutto ciò che volevamo.
Mi auguro che a settembre le scuole riapriranno perché la voglia di stare in classe, rivedere i compagni ed i professori è tanta, ma soprattutto è molta la voglia di stare tutti insieme.