È proprio vero che…
Dopo aver cenato, mi ricordai di avere tutti i compiti da fare.
Era un venerdì sera, il giorno dopo sarebbe stato molto intenso, avevo una verifica a scuola e nel pomeriggio una partita di calcio contro il Chieti.
Tra le urla di mia sorella e delle mie cugine e altre distrazioni, portai a termine i compiti.
Il mio unico desiderio in quel momento era mettermi al letto, di conseguenza mi lavai, accesi la televisione e nel giro di due minuti mi addormentai.
Quella notte mi risvegliai numerose volte, senza mai capire che ore fossero, fatto sta che mi alzai definitivamente alle sei del mattino, il primo in casa.
Feci colazione con un uovo che stavo per bruciare e del pane.
Mi preparai per andare a scuola e non mi rimaneva altro da fare se non aspettare mio padre.
Ripassai per la verifica per un’ora intera, si era fatta ora di andare a scuola, ma mio padre era ancora a dormire.
Entrai in camera dei miei genitori, ma nel letto non c’era nessuno.
Cercai per tutta la casa, ma non c’era altra anima viva oltre a me.
La prima cosa che feci fu mettermi in contatto con gli altri parenti e amici. L’unica persona che mi rispose fu il mio amico Lorenzo che si trovava nella mia stessa situazione.
Presi la bici e mi diressi verso Lanciano dove avrei incontrato il mio amico.
Fuori il tempo era nuvoloso e le strade erano deserte.
Dove poteva essere finita tutta questa gente? Per quanto sarebbe durato tutto ciò? Sarebbe mai finito l’incubo? Era tutto uno scherzo di cattivo gusto?
Nella mia testa venivano filtrate migliaia di informazioni e pensieri al secondo.
Arrivato sul corso vuoto di Lanciano trovai Lorenzo ad aspettarmi.
-Come hai fatto a fare 7 chilometri in bici in 10 minuti?
-Non lo so, so solo che se non troviamo qualcuno siamo nei guai.
-Ma non vedi che la città è deserta? I nostri genitori sono scomparsi e non abbiamo persone intorno a noi.
-Chi ti dice che non abbiamo punti di riferimento? Non li abbiamo cercati.
-Dimmi chi sarebbero questi fantomatici punti di riferimento?
-Il Mr. Peppino per esempio. Proviamo a cercarlo.
Ci dirigemmo con tutta fretta al campo, la sua seconda casa.
Lui era rimasto ed era lì, in campo a preparare tutto per la partita del pomeriggio.
Ci vide e senza nemmeno rispondere alle nostre domande ci fece allenare per tutta la mattinata. Ci fece pranzare con pasta al pomodoro e frutta.
Arrivò il momento della partita, tutti erano lì.
Vincemmo per 2 a 1 e dopo essere usciti dallo stadio i nostri genitori erano fuori ad aspettarci.
Io e Lorenzo eravamo stupiti. Il Mr. si mise a ridere.
-È proprio vero che il calcio risolve tutti i problemi.
Riccardo C. – III A