Si parla di noi come di una generazione di giovani che vive in una società dove i problemi sociali riguardano spesso i rapporti interpersonali. Una causa potrebbe essere l’utilizzo improprio delle tecnologie che tende ad isolare di più rispetto al passato e non consente rapporti del tutto corretti con i coetanei.Visto che nelle scuole italiane si sono verificati negli ultimi anni molti casi di bullismo o cyberbullismo il 7 febbraio del 2016 gli alunni dell’Istituto “Galilei Costa” di Lecce hanno creato il movimento MABASTA, progetto che si basa sull’anti bullismo, nato dal basso, cioè dagli studenti. Si è anche venuti a conoscenza che le vittime spesso non manifestano gli atti di bullismo ricevuti restando quindi intrappolati nel loro stesso disagio. Per questo, nella nostra scuola che ha aderito al progetto, sono stati nominati in ogni classe un bulliziotto e una bulliziotta che sono stati scelti perché sono studenti che già per loro natura sono contrari al bullismo, sono persone rispettose e rispettate e non dicono mai “io mi faccio i fatti miei”.I ragazzi del progetto MABASTA sono inoltre andati al Vaticano dove hanno incontrato Papa Francesco, a cui hanno avuto la possibilità di regalare una maglia MABASTA. Lo stesso col presidente Mattarella. Hanno conosciuto Spider-Man (anche lui adolescente), Carlo Conti, Maria De Filippi, Piero Pelù e hanno partecipato al festival di Sanremo. Sono stati inoltre i protagonisti di un romanzo sinfonico intitolato “La teoria della giostra” di Giacomo Sances che parla proprio di loro. La start-up sociale MABASTA è un’associazione ONLUS che ha promosso la validità di un’idea d’impresa, soluzione contro bullismo e cyberbullismo, in cui è stato premiato lo spirito imprenditoriale, ma anche il talento e l’impegno di un team di adolescenti che si sono messi in gioco. Dopo poco è nato il MODELLO MABASTA, un movimento che si basa su due COMANDAMENTI FONDAMENTALI DI MABASTA: non fare agli altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te! Questo comandamento è riservato soprattutto ai bulli, che sono coloro che credono di essere rispettati da tutti, ma in realtà sono solo temuti. Questo comandamento è rappresentato con il colore rosso che fa ricordare il semaforo. Il secondo è: fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te! Questo messaggio è invece riservato agli spettatori di casi di bullismo che, invece di stare lì a filmare il tutto, si dovrebbero rimboccare le maniche e aiutare i più deboli, cioè le vittime. Questo comandamento è rappresentato con il colore verde.Oggi il bullo si sente lo “strafigo”, ma il domani, da grande, si indebolirà sempre di più perché da piccolo è stato solo. Viceversa la vittima di oggi, quella che si sente più debole, DIVERSA, domani sarà il ragazzino “strafigo” perché proprio la sua diversità lo farà emergere! I bullizziotti e le bullizziotte sono dunque degli studenti normalissimi, ma che hanno sempre occhi e orecchie ben aperti e devono sempre tentare di spegnere i focolari sul nascere; mettere pace spiegando ai bulli o alle bulle che creano sofferenza; devono eventualmente riferire subito tutti i casi di bullismo al docente referente; cercare sempre di fare squadra con gli spettatori. Il Progetto ha inizio con il MABAtest, un questionario anonimo che viene somministrato a tutti gli alunni di una classe e serve a far scoprire alle docenti se ci sono o ci sono stati casi di bullismo e di conseguenza le eventuali azioni da porre in essere per risolverli. Se i risultati del questionario risultano positivi si procede chiedendo il cartellone della CLASSE DEBULLIZZATA che verrà affisso sulla porta della classe. Viene data ad ogni scuola la BulliBox è un’urna chiusa nella quale tutti possono imbucare anonimamente ogni genere di segnalazione. La gestione delle BulliBox sarà effettuata dal docente referente che vi potrà accedere con l’ausilio di una chiave. E’ una modalità d’azione offerta a vittime e, soprattutto, spettatori per interrompere sul nascere ogni genere di caso di bullismo. In alternativa c’è il DAD- Digital Antibullying Desk è un centro di ascolto digitale, cioè una sorta di “sportello virtuale” del movimento MABASTA, utile ad accogliere in tempo reale segnalazioni di episodi e casi di bullismo e cyberbullismo che hanno luogo dentro e fuori le scuole. Per fortuna la nostra scuola, come tante altre in tutta Italia, ha focalizzato la sua attenzione su questa problematica e ha coinvolto l’intera comunità scolastica a collaborare per arginare il più possibile il problema con i diversi mezzi a sua disposizione. Per sensibilizzare tutti i protagonisti sono state poste in atto diverse iniziative che rendono noi ragazzi orgogliosi di appartenere all’Istituto Galateo-Frigole, sempre più attento ad aiutare non solo le vittime, ma soprattutto i bulli che sono i veri ragazzi che non si sono adattati all’ambiente scolastico. Nel nostro Istituto le classi debullizzate sono ben 14, ma l’obiettivo è avere una scuola totalmente debullizzata.
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