di Fabiola Napolitano
“L’amore di Lucia per me, a me in persona sicuramente e semplicemente destinato, sta nel non avermi portata con sé nella morte, sta nel dove non mi hai portata e nel suo avermi riconsegnata alla vita”. Dove non mi hai portata è il libro finalista al premio strega del 2023 dell’autrice Maria Grazia Calandrone, che dopo aver pubblicato “Splendi come vita” per affrontare il difficile rapporto con la madre adottiva, sceglie di ricostruire la storia della sua famiglia biologica attraverso un lungo viaggio per le strade in cui i suoi genitori avevano respirato, agito e semplicemente vissuto. Al suo fianco, nel corso del viaggio ricostruttivo ci sarà sua figlia Anna, una colonna sonora che guiderà i momenti più delicati delle indagini. Condividendo il desiderio di molti figli adottivi, Maria Grazia Calandrone cerca di capire cosa abbia spinto i suoi genitori ad abbandonarla in una giornata d’estate su un prato di Villa Borghese a Roma. “Eri il frutto del loro amore. Pensavano che a Roma avresti avutopiù possibilità di avere una vita decorosa. Se non c’erano riusciti loro, magari tu…”. La storia di sua madre è quella di una fuggitiva che vuole sottrarsi alle violenze di un marito che era stata costretta a sposare. Lucia riesce a costruire un futuro a Milano insieme a Giuseppe, nonostante gravino sul suo conto le accuse di una relazione adultera e abbandono del tetto coniugale. Tuttavia, questo futuro sembra rovesciarsi, sembra sfociare in qualcosa che corrisponde all’antitesi di una vita tanto sperata. Infatti le tracce di Giuseppe e Lucia si interrompono nell’estate del 1965 a Roma dopo aver lasciato una lettera all’Unità: “Non ho scelto altro che la strada di lasciare mia figlia alla compassione di tutti, ed io con il mio amico pagheremo con la vita ciò che abbiamo fatto, o, indovinato o, sbagliato”. Perché il corpo di sua madre Lucia è stato ritrovato a galleggiare nel fiume Tevere e pochi giorni dopo anche quello di suo padre? “Indossare il costume da bagno contraddice ogni proposito di balneazione e manifesta la sua precisa determinazione di uccidersi per acqua” Entrambi hanno scelto nello stesso momento di porre fine alle loro esistenze in un volo dal ponte romano? Quello di Maria Grazia Calandrone è un viaggio ricostruttivo da seguire passo dopo passo, chiarimento dopo chiarimento perché raffigura quella strana capacità che hanno gli eventi della vita: spesso non sono come noi vorremmo e in quel caso quali sono le scelte giuste da prendere?