Di Nicolò Giorgino – classe III – sez. L
“Dormi sepolto in un campo di grano Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi Ma son mille papaveri rossi”
la guerra di Piero, Fabrizio De André.
I papaveri rossi, i primi fiori nati sui campi di battaglia, il simbolo dei partigiani. Sapete chi sono i partigiani?
Se vivete in un clima di libertà, se avete conosciuto i diritti, dite grazie ai partigiani.
Se abbiamo una costituzione e non viviamo in un mondo razzista, violento, brutale, annientatore, fondato sul predominio schiavista di un popolo e sulla sottomissione totale di altri popoli, dite grazie ai partigiani. Le persone più coraggiose di cui si narra sui libri di storia le incontriamo tacitamente nel 1944. L’Italia era divisa in due, la parte meridionale era monarchica con il re a Brindisi, in ltalia settentrionale c’era la Repubblica di Salò , tutte le persone del nord Italia erano fascisti?
Assolutamente no, c’era chi era stanco della guerra, chi voleva essere libero, e iniziò un periodo di guerriglia: i partigiani contro fascisti e tedeschi. Immaginatevi…200.000 mila uomini, donne, anziani e ragazzi, per combattere con uno spirito e un senso comune, in nome della LIBERTA’.
200.000 coraggiosi, che non avevano paura, che lo facevano per i loro figli, per le generazioni future, lo facevano per noi. Sapete come li ringraziamo? Con una semplice corona di fiori.
Il 25 Aprile si festeggia la liberazione dell’Italia, il presidente della Repubblica porta una corona all’Altare della Patria, bel gesto! ma se una persona offre per voi la propria vita, voi gli dareste solo una corona di fiori?
…”Ma tanto sono morti! Cosa ci importa! Diamogli questa corona di fiori, passiamo un giorno di festa in famiglia e stiamo tutti bene.” Fino a qualche anno fa non sapevo nemmeno chi fossero questi partigiani, non sapevo cosa avessero fatto, come avessero vissuto, cosa avessero dato alla Patria, ma sapevo che si ricordano il 25 aprile.
Perché realizzare un papavero? Un gesto semplice, incollare quattro fogli assieme, scrivere una frase, ma invece la cosa importante è RICORDARE! ricordarsi le origini, le lotte dei nostri bisnonni, e di chi ha salvato l’Italia intera. Un giorno mi ricorderò di questo papavero rosso, mi ricorderò le mie origini, mi ricorderò che sono un ragazzo e sarò uomo libero, come dovrebbero esserlo tutti gli uomini, e sarò
democratico, mi ricorderò che faccio parte di un popolo, di una nazione, sono un italiano, io sono “ Figlio” dei partigiani, sono un erede dei loro IDEALI e potrei sacrificarmi per la libertà, facendo onore a chi ha dato la vita , trasmettendo questi splendidi valori, questi sani valori che passeranno da generazione in generazione.