la Redazione
Martedì 12 marzo si tenuto il secondo dei due incontri previsti con Kader Diabate, ambasciatore UNICEF per l’Italia. Davanti agli attentissimi alunni delle classi terze, Kader ha raccontato la sua storia iniziando dalla sua fuga a tredici anni dalla Costa D’Avorio per motivi politici e a causa del suo impegno per i diritti umani. Kader passa quindi in Burkina-Faso e da lì in Libia, dove viene rapito, ma si “salva” perché viene costretto a fare da interprete. Anziché “collaborare”, Kader aiuta i migranti a fuggire. Scoperto, fugge su un barcone diretto in Italia. La traversata del Mediterraneo su un gommone pieno di umanità disperata è drammatica (non tutti arriveranno vivi alla meta).
Kader “rinasce” a Camini, un paesino della Calabria in cui è attivo ed efficiente un centro di accoglienza (SPRAR). Kader si integra e finalmente riprende a studiare.
Il “rivoluzionario-sognatore” (così si definisce) Kader ora ha 19 anni, vive a Corato ed è ambasciatore UNICEF. Continua a studiare, ha fondato una società che si occupa di aiutare il suo paese partendo dall’istruzione e dalla cultura, il sale dell’umanità.
Come già detto, alunni attentissimi e rapiti dal racconto di Kader, il quale ha poi risposto alle domande dei presenti.