- il NON GIUDIZIO, infatti non bisogna mai giudicare ciò che la persona ha fatto, ma bisogna solamente aiutarla;
- l’INTERDIPENDENZA, cioè avere un rapporto emotivo con la persona che ha una dipendenza, aiutandola, ad esempio facendole fare delle attività;
- NON ESISTONO DROGHE CHE FANNO STARE MEGLIO, per risolvere i problemi è fondamentale il dialogo.
di Antonio Zaccaro, 3^ F
Nella mattinata di venerdì 19 Gennaio, noi alunni delle classi terze della Scuola “Vaccina” abbiamo assistito al webinar “Dipendenze viste da vicino”, evento di sensibilizzazione e di conoscenza sulla tematica delle dipendenze e dei comportamenti a rischio tra i giovani. Un incontro, a mio parere, utilissimo per la prevenzione di comportamenti a rischio degli adolescenti che sempre più di frequente si avvicinano alle droghe, all’alcol e al tabacco per fuggire dai problemi, utile anche per conoscere le conseguenze della dipendenza.
L’evento organizzato dal gruppo Abele e dall’Università della Strada è stato coinvolgente poiché ha proposto dei sondaggi cui siamo stati chiamati a rispondere. L’incontro è iniziato con un sondaggio: le dipendenze per te sono…
La maggior parte delle classi partecipanti ha risposto: perdita di controllo. Simona Baracco, la presentatrice, nonché una psicoterapeuta, ha passato il microfono a Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e di Libera, due associazioni che si occupano di combattere la criminalità organizzata e lo spaccio di droga. Attraverso un monologo, Ciotti, ha raccontato la storia della nascita delle due associazioni antimafia e antidroga, come conseguenza dell’arrivo dell’eroina in Italia negli anni ‘70. Da allora la strada divenne un altro mondo, in cui la criminalità e lo spaccio spuntavano in ogni angolo delle città; per merito di Don Luigi nascevano i primi centri di recupero, mentre negli anni ‘80 si moltiplicavano i casi di AIDS.
Nel 1990-2000 si diffonde la convinzione che la droga sia una sostanza che assicura una buona “prestazione” in ciò che si fa, che fa sentire forti. Adesso, continua Ciotti, la droga è uno dei grandi pilastri della mafia e la paragona all’attuale fenomeno dell’Hikikomori , frequente tra gli adolescenti, che può essere considerato una dipendenza a tutti gli effetti, è un comportamento che si mette in atto per la paura di affrontare i problemi e le proprie emozioni, chiudendosi in un guscio.
La presentatrice, in seguito, ha proposto un altro sondaggio: quali sostanze possono essere considerate una dipendenza? La maggior parte dei partecipanti ha risposto: anche le sostanze legali e i comportamenti. La parola è passata a Luigi Ciotti e a Leopoldo Grosso che hanno risposto a delle domande di alcuni ragazzi, collegandosi ad altri argomenti. Ciotti rispondendo ad una domanda ha spiegato che un metodo per combattere le dipendenze è quello di appassionarsi a delle attività, come la danza, il teatro, lo sport. Grosso, il vice del gruppo Abele, ha esordito dando altre risposte riguardo il ruolo del gruppo e sulle diverse tipologie di dipendenze.
Ha riferito che a tutti può capitare di ricevere un’offerta ed è proprio in questo momento che i ragazzi maturi e consapevoli riescono a tirarsi indietro, ciò avviene tra i 15 e i 19 anni; la sostanza più usata è l’alcol, la seconda il tabacco e queste provocano dipendenze, anche se sono legali. In tutte le circostanze c’è un “maestro” che instrada sul percorso delle droghe, continua l’esperto. Il consumo, però, può essere occasionale, ludico-ricreativo (che riguarda il gruppo) e di maggior rischio (quando ormai fa parte di te e ti riesci ad accettare solo con le sostanze presenti nel tuo corpo). Racconta anche che, ultimamente, la paura si sta scambiando con l’ansia, due emozioni differenti che possono portare all’uso di ansiolitici, che non fanno bene al corpo. Grosso ha concluso facendo riferimento all’importanza del gruppo che porta spesso a fare scelte sbagliate e se non ci fosse qualcuno al tuo fianco che ti dicesse cosa fare, tu probabilmente sbaglieresti. In seguito, la parola è passata a Daniele Mencarelli, autore di quattro romanzi in cui affronta i temi della cultura e della società, che ha raccontato alcuni aneddoti e delle storie che hanno segnato la sua vita.
Il terzo sondaggio proposto: se inizi ad avvertire dei problemi, a seguito a delle assunzioni di droga, con chi ne parli? Questo sondaggio ha avuto una risposta unanime: gli amici. I ragazzi hanno riproposto delle domande e, dopo, Simona Baracco ha affrontato il tema: come aiutare chi non vuole essere aiutato? La psicoterapeuta ha parlato di tre punti fondamentali: