La dieta Dukan segue delle regole inflessibili per l’alimentazione ma che permettono comunque di perdere peso molto velocemente.
Si basa su 4 fasi fondamentali: la prima, definita d’attacco, dove si consumano ben 72 tipi di alimenti proteici e dura fino a 7 giorni. La seconda, di crociera, che mantiene i primi 72 alimenti ma, vi si aggiungono ben 28 tipi di verdure; la terza, di consolidamento, dove si ritorna a mangiare più spontaneamente, anche cibi più gustosi come pane e formaggio; infine l’ultima, di stabilizzazione, dove l’alimentazione diventa più libera e, se rispettati tutti i punti precedenti, permette anche di non riprendere tutto il peso perso.
La Dieta a Zona viene definita più uno stile di vita che una dieta vera e propria. Si basa su un consumo ridotto di carboidrati e sul concetto che ognuno di noi ha un bisogno di rispettare i termini di cibo e calorie. Con la dieta a zona, sono fondamentali gli spuntini che vanno controllati sempre in relazione ad un preciso consumo di proteine, carboidrati e grassi.
La dieta Dash ha origine anglosassoni ed ha come obiettivo quello di abbassare il livello di ipertensione arteriosa, cioè la presenza di pressione nel sangue che può causare malattie cardiovascolari e respiratorie. Con la dieta Dash, ogni individuo ha a disposizione 2.000 calorie da distribuire durante la giornata. La cosa più importante è abbassare notevolmente il consumo di sale.
La dieta dissociata è decisamente la più comune. Questa dieta segue delle regole molto precise da rispettare: innanzitutto tra un pasto e l’altro devono intercorrere 4 ore, è necessario consumare pasti senza mai associare carboidrati e proteine e mangiare molto spesso cibi integrali e verdure. È necessario evitare anche il consumo di dolci a fine pasto e soprattutto di cibi industriali.
La dieta del gruppo sanguigno è stata introdotta da un medico italo-americano e si basa sul concetto che ogni gruppo sanguigno reagisce in modo diverso al cibo. Ad esempio, chi ha come gruppo sanguigno 0 dovrebbe evitare il consumo di grano e mangiare più carne; chi ha A, dovrebbe lasciar perdere i latticini e mangiare proteine vegetali; chi ha B e AB, invece, può mangiare praticamente tutto, sia carboidrati che proteine ma rispettando sempre le porzioni.
A. Zaccaro 2^I
La macrobiotica, letteralmente “lunga vita”, fu ideata, nel dopoguerra, dal giapponese Georges Ohsawa che si ispirò all’antica medicina orientale di derivazione Taoista.
Secondo questa filosofia, i cibi appartengono a due grandi gruppi: Yin e Yang, che sono anche i due principi cosmici.
Scegliendoli in modo opportuno, sarebbe possibile arrivare a uno stato di armonia del corpo e della mente tale da migliorare la qualità della vita.
In generale, sono alimenti macrobiotici i cereali completi non raffinati (come riso integrale, grano saraceno, miglio, orzo, mais, segale, avena, segale), alcune verdure, come carote, rape, cavoli, cipolle, radici e le alghe.
Le verdure dovrebbero costituire un quarto dell’alimentazione, ma si devono evitare asparagi, finocchi, spinaci, melanzane, pomodori, patate e zucchine.
Tra le bevande, sono consigliati tè cinese o giapponese, infusi di cicoria e di radici.
Particolare attenzione è dedicata al metodo di cottura: è preferita quella a vapore, soprattutto per le verdure.
La dieta macrobiotica non permette di mangiare carne (ad eccezione di selvaggina, volatili, pesci e molluschi), salumi, uova, latticini, burro e margarina. E ancora, sono vietati: cibi in scatola o congelati, farina e riso raffinati, cibi con additivi; dolcificanti come miele, zucchero e saccarina. Niente cioccolata, caffè, aceto, frutta e succhi tropicali, bibite con soda e bevande alcoliche. Non vanno mai usate spezie e sale
comune, ma solo sale marino allo stato naturale.
S. Mucci 2^I