Caro diario,
ti scrivo per raccontarti cosa sto provando e cosa sto facendo in questi giorni difficili.
Oggi è il dodicesimo giorno di quarantena quindi, restando chiuso in casa, impossibilitato ad uscire, ho deciso di parlare con te per sfogarmi e raccontarti un po’ le mie paure.
Sai diario… quando, a gennaio, per la prima volta ho sentito il telegiornale annunciare due casi di “Covid-19” a Roma, mi sono spaventato moltissimo! Non avevo mai sentito parlare prima di questo virus e la notizia ha suscitato in me un’enorme agitazione. Papà mi ha tranquillizato subito, preparandomi però all’idea che il fenomeno si sarebbe potuto estendere anche nel nostro Paese come in Cina.
Certo diario, dal primo caso nel lodigiano ad oggi, la situazione è sensibilmente peggiorata; ogni telegiornale annuncia morti continue di anziani e non. Questo virus si è portato con sè, il nostro affetto quotidiano, nelle sue manifestazioni più comuni…
Mi mancano la tenerezza di un abbraccio o di una carezza delle mie nonne, la pacca sulla spalla di mio nonno ed il suo sorriso di quando mi vede arrivare a casa!
Mi macano le chiassose risate in aula con compagni e professori! Mi manca il mio amato Sport!
Ti confesso che sentire parlare di un’Europa unita e poi non vedere alcuno sforzo concreto per aiutarci in questo brutto periodo mi rattrista. Sono dovuti arrivare medici direttamente dalla Cina e da Cuba, ma dall’Unione Europea nessuno è corso in aiuto della nostra Nazione!
Mi chiedo come sia ancora possibile che ,nonostante il Governo abbia emanato decreti che, per motivi di sicurezza, vietano la possibiltà di uscire di casa, ci sia ancora della gente “miope” che non riesce a vedere oltre il proprio naso e continua a riversarsi per ogni motivo nelle strade!
Tutte queste notizie che arrivano ogni giorno mi spaventano… non te lo nascondo, ma io cerco di reagire quotidianamente. Penso che, vedendo le cose dal lato positivo, si riesca ad allontanare un po’ la paura.
Stando a casa facciamo la nostra parte nella lotta al virus e non è nenache molto faticosa, considerando il lavoro di medici e infermieri, che sono invece continuamente in trincea…
Si caro diario questa mi sembra proprio una guerra, ma senza bombe…
Le mie giornate in questi tempi sono per lo più simili.
Gli appuntamenti per le lezioni on-line mi danno un ritmo importante (prima le mie giornate erano molto piene di impegni anche extra scolastici che mi mancano)e mi piace ritrovare un contatto con i miei compagni e con i miei professori.
Non manca l’occasione per divertirmi anche a casa con la mia famiglia.
Di questi tempi mi do alla cucina, per esempio oggi ho preparato della pasta al sugo fresco con le cipolle, era squisita!
Per non pensare troppo alla Pandemia, io e Fabrizio giochiamo ore ed ore a ping pong ed ogni giorno la sfida è sempre più accesa, l’ultima volta ho perso 21 a 19, ma vedrai che la prossima volta che ti scriverò,ti racconterò della più grande vittoria mai vista nel mondo del ping pong. Dopo aver studiato ,non manca mai l’occasione per parlare con i miei nonni, che sono felicissimi nel vederci anche solo su di un piccolo dispositivo. Mi dispiace molto che non possiamo vederli, ma per il bene di tutti è meglio così.
Proprio ieri ,sbirciando dal cellulare di mamma, ho letto una notizia che mi ha riepito il cuore di gioia: una bambina è nata da una donna infetta da coronavirus, e sta benissimo!!!!
Caro diario, chissà se quando tutto finirà, riusciremo a ripartire facendo tesoro di quello che avremo imparatoe cioè che i piccoli gesti di ogni giorno, come una carezza o un abbraccio sono importanti, che il tempo è tesoro e non va sprecato, ma vissuto apprezzando ogni momento, anche quelliche ci sembrano scontati.
Dovremo abituarci all’idea che non tutto sarà come prima, che ci troveremo ad affrontare una crisi economica, che molte persone incontreranno difficoltà lavorative.
Per ora mi rallegra vedere il nostro Paese unito nella lotta contro questo microscopico, ma letale nemico.
Ma sono certo che,uniti,ce la faremo!
Buonanotte, amico mio.