//Diario delle giornate di scuola senza scuola – I nonni ritrovati

Diario delle giornate di scuola senza scuola – I nonni ritrovati

di | 2020-05-12T12:54:21+02:00 9-5-2020 12:32|Alboscuole|0 Commenti
Caro diario, non vedevo l’ora di poter dirti cosa ho fatto ieri! Finalmente eccomi qua, sono così contenta che non so nemmeno da che parte cominciare. Ieri è iniziata la fase due e ho colto subito l’occasione per andare a trovare i miei nonni dopo due mesi, non puoi capire quanto mi sono mancati! Provo tante emozioni quando sono con i miei nonni, sono tante e inspiegabili. Sono emozioni belle, e allegre che mi strappano un sorriso anche quando sono triste: sai, loro sono tanto speciali per me e adoro stare con loro. Appena arrivata sotto casa di nonna il mio cuore batteva forte, anzi fortissimo e avevo gli occhi pieni di lacrime di gioia, non sono mai stata così tanto tempo lontana da loro, ho capito che il nostro legame è più forte di qualsiasi cosa, anche di questo Covid–19. Questo “mostro” è stato capace di cambiarci la vita in pochi giorni. Penso che non dovremmo mai dimenticare la lezione che questo difficile momento ci sta insegnando. Prima era tutto così scontato: ma sì, tanto c’è tempo!… E invece  ora ci manca tutto. Abbiamo sottovalutato il nostro tempo e, quando usciremo da questa quarantena, sarà tutto nuovo, tutto diverso…  A dir la verità, sono anche un po’ spaventata: mentre andavo dai miei nonni ho visto tantissime persone, sopratutto ragazzi. Anch’io non vedo l’ora di ritornare ad uscire con i miei amici, ma ho paura che la situazione possa peggiorare daccapo. Basta, basta, basta! Non ne posso più!… Vorrei che tutto questo fosse solo un incubo e che, appena sveglia, possa finire magicamente tutto. Vorrei ritornare alla normalità, mi manca persino andare a scuola, sai? Fare lezioni online è un incubo, mi mancano i professori, i miei amici di scuola e le collaboratrici scolastiche. La cosa che mi rattrista di più è che purtroppo questo è l’ultimo anno che potevamo passare assieme, ma sono sicura che appena finirà tutto, potremo rivederci, magari con un magnifica festa.  Mi manca uscire il sabato sera o passare una tranquilla domenica seduta al bar con i miei amici. Mi manca semplicemente essere libera e non essere condizionata da ciò: e la mascherina, e i guanti, hai l’autocertificazione?… Un vero è proprio disastro! Leggendo anche le mie vecchie pagine noto come sono cambiate velocemente le cose. Ci sentiamo presto.

Asia

Caro diario, finalmente ieri, dopo ben due mesi, ho potuto metter piede fuori casa. Dal 4 marzo, infatti, giorno in cui c’è stata la chiusura delle scuole a causa del coronavirus, era iniziato il mio periodo di quarantena in casa. Sono passati due mesi da quel giorno, piano piano ho preso coscienza di quello che stava accadendo e mi sono abituata, o forse rassegnata, a trascorrere le giornate in casa e soprattutto a non incontrare più nessuno. Niente più scuola, amici, parenti ma soprattutto niente più nonni, coloro con cui ero praticamente ogni giorno, da sempre, da quando sono nata. Il periodo più lungo lontano da loro l’ho vissuto solo per una settimana, quando sono partita in vacanza. Ma mai niente di simile. Ero consapevole che questa separazione forzata era necessaria soprattutto per proteggere loro… Poi dopo due mesi interminabili. Finalmente lunedì 4 maggio sono potuta uscire di casa per andare a far loro visita. Per creare una maggiore sorpresa, d’accordo con mia madre, io e mio fratello ci siamo nascosti dietro un auto e mia madre ha bussato alla loro porta. Quando mia nonna ha aperto e non ci ha visto subito, ci è rimasta un po’ male. Solo dopo qualche minuto io e Nicolò ci siamo presentati dietro la porta e quindi puoi immaginare la sorpresa e la felicità di mia nonna. A dir la verità non è stato facile non poterla abbracciare e baciare come facevo ogni volta che tornavo da scuola, comunque era già tanto essere lì e a stento abbiamo trattenuto le lacrime. Poco dopo è arrivato mio nonno: era entusiasta nel vederci ma sempre scrupoloso nell’utilizzo della mascherina e nel distanziamento perché, come dice sempre lui, non lo fa per se stesso ma per proteggere noi. Che dire, caro diario, non avrei mai immaginato di dover andare a casa dei nonni con una mascherina al viso e mantenendo distanze di sicurezza… Una realtà irreale con la quale stiamo imparando a convivere con la speranza che tutto possa tornare come prima, adesso che apprezziamo di più i momenti della vita quotidiana, come un semplice abbraccio.

Lusyana

Caro diario, oggi sono uscita , insieme a mio fratello, cercando di rispettare le regole come meglio potevo, mettendo la mascherina e i guanti e rispettando il metro di distanza tra di noi. Abbiamo portato il nostro cane a fare una passeggiata e, cambiando giro, ci siamo diretti verso la casa dei miei nonni che non vedevo da due mesi. È stato brutto non poter vedere come stavano, ma per fortuna stavano bene e mi ha fatto molto piacere rivederli; anche loro erano felici di vedere noi. Abbiamo fatto una chiacchierata e ho raccontato il bene che voglio a loro…

Arianna

Il 4 Maggio dopo più di 2 mesi sono andato a trovare i miei nonni materni. Adesso vi spiegherò cosa è successo. Il giorno che dovevo andare dai miei nonni mia madre trovò una scusa per non far venire mio nonno a casa nostra per salutarci. Il pomeriggio alle 17:30 siamo usciti di casa per andare. Quando siamo arrivati, eravamo vicino alla porta, abbiamo suonato e mamma con il dito copriva lo spioncino. Quando mia nonna aprì la porta, rimase sorpresa nel vederci e subito si mise a piangere (pensavo che si sarebbe messo a piangere mio nonno) e portandoci dentro ci offri molti cibi (ciliegie, dolci…). Siamo stati 30 minuti tenendo sempre le mascherine. Volevo abbracciare i miei nonni, ma non potevo e questo mi dispiaceva molto. Quando siamo andati via, mia nonna ha mandato a mia madre un vocale in cui diceva che il suo cuore era pieno di felicità ed era stata una stupenda sorpresa quella che avevamo fatto.

Vanni