//DESIRÈE MARIOTTINI: TRA FRAGILITÀ E INDIFFERENZA

DESIRÈE MARIOTTINI: TRA FRAGILITÀ E INDIFFERENZA

di | 2019-02-26T11:36:52+01:00 26-2-2019 11:36|Alboscuole|0 Commenti
    Chiara Coccoluto  I  Aveva soltanto 16 anni Desirée Mariottini, una ragazza di Cisterna di Latina morta in pieno centro a Roma, in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 ottobre. Da quanto afferma la mamma, Desirée negli ultimi tempi era cambiata, si allontanava da casa per diversi giorni, tanto che lo scorso agosto il suo caso era già stato denunciato ai servizi sociali per un episodio in cui era stata accusata di spaccio di droga. Era infatti ormai noto che Desirée frequentasse certi ambienti. Durante le sue ultime ore di vita, in quell’edificio che frequentava da due settimane e dove era giunta per comprare droga, Desirée, dopo essere stata drogata con un mix di sostanze letali, è stata vittima di abusi per diverse ore. Sembra infatti, sulle basi della testimonianza di un’amica, che ci fosse un vero piano premeditato per la violenza sulla ragazza. Nonostante questo, Desirée poteva riuscire a salvarsi se solo i suoi aggressori e i presunti testimoni non l’avessero abbandonata in un momento di evidente e progressivo peggioramento del suo stato. Quattro presunti assassini senegalesi e nigeriani sono stati arrestati tra il 25 e il 26 ottobre e altre persone sono in corso di identificazione. Come nel caso di altre violenze da parte di extracomunitari c’è chi vuole leggere questa tragica vicenda in chiave di immigrazione, ma ciò non fa altro che dare vita a un altro atto di cattiveria e disumanità. Esempio è il caso di Cremona dove è stato appeso uno striscione con su scritto: “l’immigrazione uccide”, in riferimento al caso di Desirée e di Pamela Mastropietro (la 18enne drogata, uccisa e trovata a pezzi in due valigie il 31 gennaio a Pollenza). Bisognerebbe invece riflettere su ciò che lo Stato potrebbe fare per evitare che casi del genere possano ripetersi. Purtroppo ci sono, infatti, in Italia luoghi lasciati in stato di abbandono e non controllati dalle istituzioni dove facilmente si sviluppano giri illegali di droga e violenze. Molto importante potrebbe essere, inoltre, rieducare nel modo giusto i giovani che per vari e diversi motivi entrano in questi giri di droga, senza aspettare che si arrivi alla morte, dando maggior importanza e contributo alle strutture terapeutiche. Indubbiamente Desirée, come molti altri adolescenti, ha fatto i suoi errori scegliendo autonomamente e stupidamente di entrare in questo buco nero. Ciò non toglie però che una ragazza così giovane e così fragile doveva essere aiutata e protetta di più, soprattutto da parte della sua famiglia, che, nonostante fosse a conoscenza del pericolo che la giovane correva, forse non ha fatto abbastanza per impedire quello che è successo. Niente potrà mai, comunque, giustificare un atto cosi terribile e crudele.