di Tommaso, Beatrice, Catharin, 2^A –
L’attenzione del detective Lupo venne richiamata dal suo aiutante Volpe che gli comunicò di un omicidio nel bosco. I due si recarono alla scena del crimine e trovarono Cappuccetto Rosso distesa per terra. Non trovarono segni di violenza e mandarono il corpo alla scientifica per farlo analizzare. Nel frattempo Lupo e Volpe interrogarono il cacciatore e la mamma di Cappuccetto che erano fidanzati. Nell’interrogatorio i due incolparono la nonna del delitto, sostenendo che la bambina tornava sempre piangente da casa sua. Nel frattempo arrivarono i risultati della scientifica che trovarono in gola avanzi di biscotti ingoiati come se fosse stata obbligata a mangiarli. Dopo alcuni giorni di indagini ricomposero l’ albero genealogico di Cappuccetto Rosso e si scoprì che la persona che si credeva la mamma di Cappuccetto era, in realtà la matrigna. Così indagarono sulla vera madre di Cappuccetto Rosso. Si scoprì che questa donna era l’ex moglie del cacciatore, miliardaria che era morta durante il parto di Cappuccetto. Dopodiché, interrogando la nonna, scoprirono che aveva avuto molte discussioni con i genitori di Cappuccetto, i quali volevano scappare con l’eredità della madre morta. I detective andarono a perquisire la casa della matrigna e trovarono una boccetta di arsenico in un cestino. Così si pensò subito alla loro colpevolezza. Prima di essere arrestati vennero nuovamente interrogati ma, dalle loro rivelazioni, gli investigatori scoprirono che in realtà il vero assassino era la nonna che alla prima domanda scoppiò in lacrime. Poi disse che era stata obbligata a farlo dai crudeli genitori che avevano minacciato di ucciderla.
Vennero arrestati tutti e tre. Un altro successo per i detective Lupo e Volpe.