a cura di Sanli Pesaran – classe II/D – scuola Secondaria di I grado –
Fino a poco tempo fa non conoscevo David Sassoli. A sentire il suo nome, credevo che fosse uno
dei soliti politici che discuteva per qualche argomento riguardante all’Italia. Quando ho scoperto chi
fosse e quali fossero le sue ideologie, mi sono pentita di non averlo conosciuto prima. Oggi persone
come lui, con una mente aperta e creativa e con un impulso di voler portare al progresso …non sono
molto comuni. Sono come gli arcobaleni, non sono molto comuni da vedere, ma ogni volta che ne
vedi uno rimani estasiato dalla positività d’animo che ti ha appena donato. Era un uomo moderno
pieno di ambizioni e sogni, un uomo amante dell’Europa, un uomo che ha deciso di battersi per i
diritti cittadini, un uomo che ha affrontato a testa alta grandi problematiche, un uomo ragionevole e
forte. Lui era David Sassoli…
Qualche volta il destino prende svolte inaspettate, è ciò che è successo a questo uomo durante il
corso della sua vita. Da un semplice bambino di Firenze amante della musica classica e deciso a
seguire le orme del padre nell’ambito del giornalismo, in pochi anni la sua carriera ha spiccato il
volo.
“Era espressione di quella radice culturale umanistica, che ha segnato molti di noi, non sempre ha
incontrato un consenso ampio ma sul quale bisogna continuare a scommettere come patrimonio
ideale” lo descriveva così Amalio Santoro. In poco tempo è diventato una stella del giornalismo,
un’anima dedita al lavoro e credente nella libertà di espressione. Ha lavorato per numerose agenzie,
piccoli giornali e redazioni fino al 1992. Durante questo periodo ha fatto importanti apparizioni, in
particolare sono state acclamate le testimonianze di un incontro a Parigi e della caduta del Muro di
Berlino. Dopo essere stato notato per i suoi articoli, è stato ingaggiato come giornalista televisivo
del TG3 e inviato speciale in numerosi programmi di cronaca. Nel 1997 ha conseguito il suo primo
premio, ovvero il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, come miglior cronista televisivo
dell’anno, a cui ne seguirono molti altri negli anni successivi.
Nel 2009 ha iniziato la sua brillante carriera politica. Tutto è iniziato con una votazione, proposta
dal partito Democratico, del capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale nella quale David vinse
l’elezione, risultando tra i più votati. Dopo vari mandati europei, nell’arco di dieci anni è diventato,
il 3 luglio 2019, presidente del Parlamento Europeo. Il Parlamento europeo è un’importante sede del
dibattito politico e del processo decisionale a livello dell’Unione europea. I suoi deputati hanno il
compito di rappresentare gli interessi dei cittadini nel processo legislativo europeo e di garantire il
funzionamento democratico delle altre istituzioni dell’UE. Il Parlamento agisce in qualità di
colegislatore e condivide con il Consiglio il potere di adottare e modificare le proposte legislative e
di decidere sul bilancio dell’UE. Vigila inoltre sull’operato della Commissione e degli altri organi
dell’UE e coopera con i parlamenti nazionali degli Stati membri.
“Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti
climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere
governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo
d’audacia.” Disse il presidente Sassoli al suo primo discorso in ruolo di presidente del Parlamento
Europeo “Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri
Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo
dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza. In questi
mesi, in troppi, hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti
che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia.”
Un sognatore pieno di idee e ambizioni, che lo hanno portato a essere ancora più conosciuto per il
suo animo creativo. E’ stato sostenuto da numerose persone, che condividevano il suo modo di
pensare e le sue proposte, che aveva presentato già nel suo primo discorso “Dobbiamo avere la
forza di rilanciare il nostro processo di integrazione… La difesa e la promozione dei nostri valori
fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Ue… Le
nostre regole economiche devono saper coniugare crescita, protezione sociale e rispetto
dell’ambiente…Abbiamo bisogno di regole che sappiano coniugare al progresso tecnologico,
sviluppo delle imprese e tutela dei lavoratori e delle persone…Servono investimenti per tecnologie
pulite…Dobbiamo lavorare per una sempre più forte parità di genere e un sempre maggior ruolo
delle donne ai vertici della politica, dell’economia, del sociale”.
Dopo 3 anni, in ruolo come Presidente del Parlamento, si è spento precocemente quest’anima
geniale dalle mille idee all’età di 65 anni. Verrà ricordato sempre per i suoi atti benevoli all’Europa
e per la sua destrezza nella politica e nel giornalismo… e per concludere vorrei citare una sua frase
che mi ha colpito particolarmente: “Pensiamo più spesso al mondo che abbiamo, alle libertà di cui
godiamo…. E allora diciamolo noi, visto che altri a Est o ad Ovest, o a Sud fanno fatica a
riconoscerlo, che tante cose ci fanno diversi – non migliori, semplicemente diversi – e che noi
europei siamo orgogliosi delle nostre diversità”.