Sono stati tanti gli argomenti fatti nel corso dell’anno scolastico, in particolare ha suscitato in me notevole interesse il poeta Dante Alighieri e la Divina Commedia da lui scritta.
Per la prima volta quest’anno abbiamo iniziato lo studio della Letteratura italiana e i collegamenti con la Storia, che abbiamo studiato anche lo scorso anno, sono stati moltissimi.
A partire dall’XI secolo, la crescita della popolazione favorisce l’aumento della produzione agricola, le città si ripopolano e intorno alle loro mura si formano nuovi quartieri, i borghi, popolati da nuovi abitanti che prendono il nome di borghesi. La maggiore partecipazione alla vita politica ed economica fa crescere il numero di coloro che sanno leggere e scrivere e il volgare, grazie ai grandi poeti e artisti italiani, diventa una vera e propria lingua letteraria.
Con le opere di Dante Alighieri e altri importanti autori, il volgare fiorentino si afferma come la sola lingua letteraria italiana.
Il 25 Marzo scorso si è festeggiato il Dantedì, la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, il settecentesimo anniversario dalla sua morte.
La professoressassa Pacella, la nostra insegnante di Italiano, ci ha fatto preparare un canto a piacere della Divina Commedia e abbiamo dovuto realizzare un disegno che lo illustrasse.
Io ho scelto il canto V dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca, perché ritengo che la bellezza di quei versi, la semplicità di quella lingua usata da Dante sembrano attuali, però è stato scritto all’inizio del 1300, cioè più di settecento anni fa!
È stata una bellissima esperienza, abbiamo declamato e recitato a memoria i versi e i nostri disegni hanno formato una bellissima fotografia colorata.
Credo che Dante Alighieri sia stato un autore geniale e le sue opere mi hanno fatto appassionare ad un genere letterario che pensavo fosse difficile e pesante.
Sono felice che Dante rappresenti la cultura italiana nel mondo.
Riccardo D’Antonio
Classe II H
Scuola Secondaria I grado “Umberto I” di Lanciano