- Isabella Amatulli – classe 2^B
Quest’ anno ricorre il settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri, illustre poeta e padre della letteratura italiana, orgoglio nazionale nel mondo e nel tempo.
Durante il mio percorso scolastico di 2ª media, Dante è stato protagonista delle lezioni di letteratura, appassionando me e i miei compagni, grazie alla professoressa Maria Pia Losavio che, come Caronte, ci ha traghettati in un viaggio immaginario alla scoperta dei tre regni dell’ aldilà, in uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi: “La Divina Commedia”.
Ciò che più mi ha colpito è stato scoprire come un’opera scritta diversi secoli fa possa essere così attuale, perché verte sull’ essenza dell’umanità che rimane invariata, nonostante il trascorrere del tempo.
Oggi Dante rappresenta tutti noi, smarriti nella nostra “selva oscura” che da più di un anno ci ha deviato dalla “retta via” privandoci della quotidianità, delle relazioni umane ed esiliandoci dalla nostra stessa “normalità”, come il sommo poeta dalla sua amata Firenze.
Dante ha il ruolo di protagonista nel suo viaggio, ma al contempo è allegoria dell’intera umanità ostaggio del peccato e alla ricerca della salvezza. I vizi dell’uomo sono descritti nei gironi danteschi dove osserviamo l’alternarsi di personaggi e storie molto diversi nella loro caratterizzazione. Si passa dal canto appassionante ed appassionato di Paolo e Francesca, dove l’amore travolgente tra i due protagonisti supera le barriere della morte, emozionando il sommo poeta a tal punto da farlo “cadere come corpo morto cade”, al canto del conte Ugolino la cui storia così atroce fa nuovamente perdere i sensi a Dante. Quest’ ultimo svenimento non è motivato dalla compassione, come per i due amanti in cui il poeta si immedesima, ma dal ribrezzo e disgusto per la straziante storia.
Un altro canto molto attuale è quello degli ignavi, cioè coloro che non agirono né per il bene né per il male. In una società in cui prevale l’orientamento di massa, dove si tende a seguire il più forte, non si può rimanere indifferenti ma bisogna avere il coraggio di esprimere le proprie idee, anche a costo di essere impopolari. Ogni personaggio descritto da Dante ci aiuta a comprendere il senso del peccato che non è fine a se stesso ma proiettato alla salvezza dell’umanità.
Dante ci consegna un esempio di vita i cui fondamenti sono la perseveranza, la resilienza e la determinazione. Anche nelle situazioni più difficili la fede e la speranza ci aiutano a rialzarci e a riprendere la “retta via”, come il sommo poeta fa nel doloroso Inferno, dove gli ostacoli non gli impediscono di proseguire il cammino. Ed anche noi, animati dalla medesima speranza, riusciremo prima a o poi a “riveder le stelle!”.
Un ringraziamento speciale alla mia cara professoressa per l’amore e la passione che ci ha trasmesso per questo grande poeta facendolo rivivere dentro di noi.