29 Aprile 2020
Caro diario,
ormai siamo a casa da 56 giorni. Il tempo non passa più. E’ passata la Pasqua con molta tristezza e nostalgia, soprattutto pensando a quelle già trascorse.
Il 25 aprile che papà finalmente era di riposo dal lavoro abbiamo grigliato in giardino. Il tempo era bello e ne abbiamo approfittato, però era così strano. Io che abito in una zona trafficata dove passano tanti mezzi di trasporto, c’è la superstrada vicino, il supermercato, c’è sempre tantissimo rumore, anche nei giorni di festa. Ma stavolta era tutto troppo silenzioso, mi sono anche sentito un po’ in colpa nei confronti di chi sta male.
Abbiamo comunque fatto un bel pranzo, abbiamo aperto l’ombrellone, sembrava una giornata quasi normale dal sapore estivo.
Dopo pranzo abbiamo continuato con il lavoro cominciato qualche giorno fa, cioè pulizia e preparazione dell’orto. Il giorno dopo ero così dolorante che non riuscivo ad alzarmi dal letto.
L’idea della mamma di leggere durante la cena ci ha conquistati tutti. Io pensavo scegliesse un libro noioso, un libro difficile, da grandi. Invece è un libro bellissimo che si intitola <<Per questo mi chiamo Giovanni>> e racconta le avventure di un bambino palermitano legate al giudice Giovanni Falcone. Mi piace molto. Speriamo finisca bene, sono curioso di sapere come finisce.
A presto caro diario, ti farò sapere se Giovanni riesce a sconfiggere il bullo della scuola.
Ciao da Samuele