Di: Simona Del Mastro, Gaia Mucci, Giulia De Rosa, Carlotta Porro – classe III sez. G
Il 25 novembre ricorre, come ogni anno, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Il tema, tristemente ancora molto attuale, riempie le pagine di cronaca e non conosce distinzioni di età, ceto sociale o paese di origine. La data del 25 novembre fu individuata dall’ONU in onore delle tre sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Marìa Teresa, militanti politiche, che erano contrarie alla dittatura della Repubblica Dominicana e che furono, in seguito alla loro ribellione, brutalmente assassinate. Tante sono le iniziative organizzate dai Comuni, associazioni, sindacati e cooperative che hanno come filo conduttore il tema della violenza, delle discriminazioni di genere, del femminicidio, ma anche l’importanza di promuovere una cultura del rispetto. Alle nostre spalle vi sono secoli di violenza sulle donne e di percorsi per l’emancipazione femminile, innumerevoli giovani morte per difendere a testa alta i propri diritti. Eppure sembra assurdo che ai giorni nostri, in un’epoca che si professa civilizzata, il fenomeno stia raggiungendo dimensioni esorbitanti e che ci siano ancora migliaia di donne sottomesse ai propri compagni, le quali ogni giorno subiscono qualsiasi tipo di violenza e vengono private della libertà di esprimersi come dovrebbero, in quanto esseri umani. Forse, si può pensare, che la violenza contro le donne sia soltanto l’atto con il quale un individuo costringe alla sottomissione un altro, ma non è così. Quello è un reato, anche molto grave, ma non è l’unica forma di violenza contro le donne: vi è anche la violenza di genere che non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche pressioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia nella sua forma più estrema, ovvero il femminicidio. Le proteste ci sono state sin dalla metà dell’Ottocento con il movimento delle suffragette, le quali si battevano per l’ottenimento del suffragio e di conseguenza per la parità di genere che, purtroppo, ai giorni nostri, non è stata ancora pienamente raggiunta.
La Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne è simboleggiata dal colore rosso in ricordo del sangue versato da coloro che ne sono vittime.
La Scuola Vaccina, in occasione di questa Giornata Mondiale, ha voluto dimostrare la propria sensibilità disponendo delle sagome di scarpe rosse lungo la scalinata d’ingresso della scuola, insieme alle riflessioni di noi studenti e ad un drappo rosso a rappresentare un fiume di amore, passione ma anche sopruso e violenza.
Con questo articolo, vogliamo incitare tutte le donne che subiscono qualsiasi tipo di violenza a non rimanere in silenzio poiché l’omertà non è una soluzione. Bisogna invece, avere il coraggio di denunciare e di dire