A cura di Angelica Paradiso lasse III sez. I
Noi ragazzi di terza abbiamo avuto l’occasione di incontrare la polizia postale e di discutere con loro dei rischi che nasconde l’utilizzo di internet.
Abbiamo visualizzato un cortometraggio in cui una ragazza, fidandosi ciecamente del suo fidanzato, gli invia delle foto compromettenti, il ragazzo successivamente condivide queste foto con altre persone all’insaputa della ragazza. La ragazza, Megan, dopo averlo scoperto amareggiata dal comportamento del suo ragazzo e imbarazzata per le continue risatine dei suoi compagni, scappa via piangendo.
La polizia postale ci ha spiegato che il reato in questo caso è stato compiuto da tutti e due i ragazzi, Megan che ha scattato quelle foto ed il suo ragazzo che le ha condivise. In questo caso, ci ha anche spiegato la polizia, si tratta di cyberbullismo, bullismo con l’utilizzo di internet: quando accade questa tipologia di situazione, la polizia si reca a casa dei ragazzi per una perquisizione, il cellulare viene sequestrato per minimo sei mesi e vengono presi provvedimenti in relazione all’accaduto. Inoltre, se non si riesce a scovare facilmente il colpevole, la polizia attua particolari tecniche investigative per stanarlo in brevissimo tempo, addirittura riuscendo a scoprire quando e dove la foto è stata scattata, anche qualora quest’ultima sia stata cancellata perché “LA RETE NON DIMENTICA”.
Oggi ci sono stati spiegati anche i pericoli relativi all’uso errato dei social network (che noi giovani spesso trattiamo con eccessiva superficialità): ad esempio con la pubblicazione di una foto sui social perdiamo ogni diritto che vantiamo su di essa; c’è il pericolo del furto di identità; la diffusione illecita di immagini; oltre a fenomeni illeciti come pedopornografia, sextortion, sexting e grooming.
Questa esperienza penso che sia stata unica ed irripetibile perché abbiamo capito che internet, che appare ai nostri occhi così formidabile ed affascinante, nasconde molti lati negativi, i quali, se non conosciuti, possono risultare oltremodo controproducenti per la nostra reputazione, dignità ed integrità morale. Sicuramente da oggi credo che guarderemo internet ed i social con occhi più attenti ed avveduti.