Lampedusa: avvistato fuoco in mare, tredici donne morte
Lampedusa: i migranti, partiti dalla Libia, in gran parte donne e bambini hanno dato fuoco ai vestiti per attirare l’attenzione dei soccorsi. Il piccolo peschereccio su cui erano arrivati, era ormai a sei miglia dall’isola ed aveva cominciato ad imbarcare acqua dato che il motore si era fermato. La barca, ribaltandosi, fece cadere in acqua tutti i profughi.
La guardia costiera e la guardia di finanzia italiane, avvisate dell’accaduto, avevano iniziato immediatamente le operazioni di soccorso ma le condizioni difficili hanno ostacolato il salvataggio.
Solo una volta calmate le acque, le ricerche dei dispersi del nuovo naufragio di Lampedusa sono riprese.
I soccorritori sono riusciti a salvare solo alcuni naufraghi ma, purtroppo, ben tredici donne avevano perso la vita, due delle quali incinte; inoltre ben altre diciassette persone sono state dichiarate disperse, tra cui quattro minori, le loro ricerche sono ancora in corso.
A dare una mano nelle ricognizioni c’ erano anche l’Ocean Viking, la nave dell’ong francese Sos Méditerranée e Medici senza frontiere, su incarico delle autorità marittime italiane.
Gli investiogatori italiani hanno interrogato i superstiti e hanno utilizzato i video girati durante il salvataggio per chiarire la situazione; così facendo hanno scoperto che lo scafista era annegato durante il naufragio.