In occasione dell’assemblea mensile d’Istituto tenutasi sabato 30 novembre 2019, gli alunni del “Simone-Morea” sono stati chiamati ad iscriversi a lezioni condivise a cura di studenti, ex-studenti e docenti.
La scelta di iscriverci alla lezione tenuta da alcuni volontari della Croce Rossa è stata dettata dalla necessità di apprendere conoscenze e competenze, di cui tutti dovremmo disporre al fine di garantire un primo soccorso in una situazione di sofferenza in cui una persona potrebbe versare.
Questo primo soccorso potrebbe rivelarsi fondamentale per la salvezza delle persone in difficoltà.
La lezione, svoltasi a partire dalle 9:35, ha avuto inizio con l’illustrazione del programma previsto. I primi trenta minuti si sono svolti con la spiegazione di un power point concernente la storia della Croce Rossa, nel 24 Giugno 1859, data di fondamentale importanza, poiché, ad assistere all’atroce spettacolo della sanguinosa battaglia di Solferino, fu Henry Dunant. Il ricco uomo svizzero fu testimone oculare di un combattimento determinato dal desiderio di liberazione della parte settentrionale dell’Italia dal dominio austriaco da parte del Piemonte e del Regno di Sardegna.
Dinanzi alla vista di 100.000 uomini morti e feriti tra popolazione civile, soldati, medici ed infermieri, egli scrisse un libro intitolato “Un reportage su Solferino”. Questo condusse alla nascita della Croce Rossa, un’associazione di volontari, medici, infermieri, uomini dal cuore d’oro, che mettono il loro amore e il loro tempo libero a disposizione di tutti i bisognosi senza distinzioni e senza fini di lucro.
I membri della Croce Rossa, però, essendo volontari abilitati solamente alla stabilizzazione del paziente, non possono somministrare farmaci.
Il 15 Giugno 1864 nacque il primo Comitato Italiano a Milano e nel successivo 22 agosto vi fu una conferenza per decretare la neutralità del personale e dei mezzi messi a disposizione.
I simboli dell’associazione, riconoscibili a livello internazionale, sono la Croce Rossa su sfondo bianco, che rimanda alla bandiera svizzera, in omaggio a Henry Dunant, il diamante rosso e la mezzaluna rossa.
Noi partecipanti alla lezione abbiamo avuto, così, anche la possibilità di apprendere quali siano i principi alla base della Croce Rossa, ovvero l’umanità, l’imparzialità, la neutralità, l’indipendenza, l’unicità (in quanto esiste una sola Croce Rossa per ogni stato) e l’universalità (in quanto gli ausiliari dei servizi umani di ogni singolo stato devono aiutarsi reciprocamente).
Le attività della Croce Rossa sono, invece, riassumibili in sei categorie: proteggere la vita e la salute, promuovere l’inclusione sociale, preparare la comunità e fornire eventuali risposte in caso di emergenza e disastri, cooperare con i vari membri del movimento internazionale e promuovere attivamente lo sviluppo dei giovani.
Nei successivi quaranta minuti abbiamo avuto modo di apprendere dai volontari e di effettuare su manichini alcune manovre del BLS (Basilar Life Support), indispensabili per un primo soccorso ad un paziente con un infarto in atto.
L’infarto, il cui dolore si irradia dalla spalla sinistra, fronte e mento, è la morte (necrosi) del tessuto muscolare del cuore, dovuto ad un mancato afflusso di sangue e di ossigeno. Quest’ultima patologia, nota come “ischemia”, è determinata da restringimento o occlusione parziale o totale delle arterie coronarie, vasi che circondano e irrorano il cuore, determinati da una eventuale arteriosclerosi.
Il cuore, non pompando più il sangue, non consente l’arrivo dell’ossigeno al cervello, determinando, nell’arco dei successivi dieci minuti, un deterioramento delle aree cerebrali e delle funzioni vitali e la conseguente morte cerebrale. Per prevenire e cercare di ritardare ciò, è bene, quindi, disporre dell’abilità di effettuare la manovra del BLS. Assicurandosi prima di tutto la propria sicurezza, si richiama l’attenzione del paziente in stato confusionale, verbalmente e fisicamente. Contemporaneamente è fondamentale avvertire il 118, fornire le informazioni che consentano loro di raggiungere il paziente prima possibile e dichiarare lo stato di coscienza del paziente.
La coscienza, difatti, è uno dei parametri valutati dal codice rosso e ha quindi una priorità di trattamento, potendo la non coscienza essere causata da danni ben più gravi di un calo glicemico, quali un infarto o un’emorragia interna. Dopo aver controllato le vie aeree, in quanto l’occlusione di queste costituisce una delle cause principali di arresto cardiocircolatorio, si procede con la manovra a GAS (acronimo di Guardo, Ascolto, Sento), grazie alla quale di evince un eventuale arresto cardiaco del paziente, dato dall’assenza di battiti e di respiro.
A questo punto, si inizia ad effettuare delle compressioni toraciche, chiamate anche “massaggio cardiaco”, ripetute per trenta volta con una frequenza di cento al minuto, che consentirebbero di ripristinare la circolazione del cuore. In questo modo, alternando la sequenza a due insufflazioni di aria con la respirazione “bocca a bocca”, sarebbe già stato svolto l’80% del lavoro, nell’attesa di un servizio avanzato o dell’arrivo di un’ambulanza. Effettuando, inoltre, queste semplici manovre, si consentirebbe al paziente di avere maggiori probabilità di salvezza, avendo le compressioni diminuito dal 10 al 34% al minuto la morte delle funzioni vitali.
Dopo di che, noi studenti abbiamo svolto i successivi quaranta minuti effettuando un basic tour dell’ambulanza, dove abbiamo avuto modo di apprendere i nomi degli essenziali e principali oggetti lì utilizzati. Tra questi vi sono la sedia portantina, la barella spinale costruita in plastica opaco-resistente, utilizzata per difficili spostamenti del paziente; la barella a cucchiaio, in acciaio, per brevi spostamenti; bombole di ossigeno, guanti, zaino di primo soccorso contenente garze, sfigmomanometro, disinfettanti, metalline dorate per fornire calore al paziente se necessario.
Al termine della lezione, attorno alle 11:40, abbiamo tutti fatto ritorno alle rispettive aule, accompagnati dai docenti in servizio alla quarta ora.
LAVINIA MATARRESE,
GAIA PIETANZA, II A LC