Quando la psicosi diventa discriminazione
La sinofobia é un’avversione verso il popolo cinese.Una forma di razzismo che esiste dai tempi più antichi.Si verificò da quando un grande gruppo di cinesi sbarcò in America formando le cosiddette “chinatown”e dagli americani quest’ odio nei confronti dei cinesi si sparse nel mondo.Ultimamente questo sentimento sinofobico si sta manifestando in Italia e in tutto il mondo da quando è giunta la notizia del coronavirus proveniente dalla Cina.Il coronavirus si è manifestato inizialmente a Whan per poi diffondersi in Cina e in modo moderato in altre nazioni.Per questo si sono manifestati comportamenti razzisti e di cyberbullismo nei confronti di turisti cinesi e anche di cinesi con cittadinanza italiana o dall’aspetto asiatico .Questi comportamenti razzisti sono paragonabili alle discriminazioni che avvennero durante la seconda guerra mondiale nei confronti di ebrei,room,omosessuali e dei diversamente abili.Così come fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta furono applicate le leggi razziali per gli ebrei che vietavano loro l’ingresso in negozi e luoghi pubblici,ultimamente tra i vari comportamenti sinofobici ne sono emersi alcuni molto gravi resi noti da social o giornalisti.Sulla porta di un ristorante di Roma il titolare scrive:”I cinesi qui non possono entrare”.In una partita di calcetto, un giocatore grida ad un uomo cinese suo avversario:”Spero che ti prendi il virus!”.A Venezia una baby gang sputa e offende una coppia di turisti cinesi;e questi sono solo alcuni dei tanti comportamenti verificatesi nelle ultime settimane.Perché la malattia più grande non è il coronavirus,bensì i comportamenti sinofobici “coperti”dalla “maschera” della psicosi Valeria Corvasce,Daniela Puzzolante e Stefania LorussoCoronavirus:la Sinofobia si risveglia
di DE NITTIS TIMES WEB - BARLETTA (BT)|
2020-02-10T16:35:10+01:00
10-2-2020 16:28|Alboscuole|0 Commenti