di Elena Antonaci ed Edoardo Toma-
Rimandata al 2021 a causa della pandemia, la Cop26 è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che ha riunito quasi 200 leader mondiali a Glasgow. Durata 13 giorni, i rappresentanti di ciascun Paese hanno ribadito ciò che è stato stabilito con l’accordo sancito a Parigi nel 2015. La conferenza è stata aperta con il lungo discorso del primo ministro britannico Boris Johnson. Proseguendo nelle dichiarazioni, i leader hanno discusso su come raggiungere l’obiettivo di contenimento della temperatura entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali sfruttando le foreste e il suolo. Nel “FINANCE DAY” tenutosi il 3 Novembre, i ministri delle finanze hanno illustrato i progressi finanziari dei Paesi più evoluti e quelli ancora in Via di Sviluppo. Hanno poi continuato a discutere di energia rinnovabile ed eliminazione del carbone a livello globale.
Alla Cop26 sono arrivati i giovani con le diverse associazione, in particolare i ragazzi del Friday For Futere presentando una dichiarazione e illustrando le loro richieste e le loro azioni per il clima. Anche la salvaguardia degli oceani e l’agricoltura sostenibile sono stati temi discussi durante l’evento. La conferenza ha, naturalmente, attirato l’attenzione di Greta Thunberg, attivista per il clima, che ha guidato la manifestazione in occasione della “GIORNATA MONDIALE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA”. Il vertice ha anche esaminato il mercato dei veicoli a emissioni zero, incaricando i leader del settore automobilistico a rendere tutte le automobili elettriche entro il 2040. I leader nazionali, regionali e i cittadini hanno poi incoraggiato alla collaborazione in favore del cambiamento climatico. Durante l’ultima giornata della conferenza, è stato firmato il patto di Glasgow. Si è registrata una preoccupante frenata sul Carbone, infatti l’India ha puntato i piedi, sostituendo la parola “eliminazione del carbone” con “riduzione graduale del carbone”, rimandando per l’ennesima volta il problema al prossimo anno con alla Cop 27 di Sharm el-Sheikh. Nel frattempo ricordiamoci che ognuno di noi è una “micro nazione” e, pertanto, con le azioni quotidiane può partecipare ad un cambiamento in favore del clima poiché i grandi cambiamenti passano anche attraverso le piccole azioni!