Il nostro viaggio…
E come Dante, sotto la guida di Virgilio, ha potuto sperimentare l’orrore dell’inferno, la speranza del purgatorio e, grazie a Beatrice, la bellezza del paradiso, noi, grazie alla prof.ssa Amneris Marcucci, abbiamo appreso ciò che è accaduto ad Assisi durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo fatto un viaggio nel passato, conosciuto l’inferno delle pietre che uccidono, quelle che ti fanno sperare, come il purgatorio e, infine, quelle che ti salvano dagli orrori, e ti donano un piccolo pezzo di paradiso.
Tramite un incontro con l’autrice, seguito alla lettura del libro
“La bottega della sarta”, abbiamo raccolto informazioni utili
per comprendere un pezzo di storia: Vittoria e Francesco, i due protagonisti del romanzo, ci hanno trasportato con loro a Santa Maria degli Angeli e ad Assisi durante il passaggio del fronte.
Grazie a loro abbiamo cominciato a fare delle scoperte importanti: Assisi non si sarebbe mai salvata dai bombardamenti se non ci fossero stati il vescovo Placido Nicolini, l’ex podestà Arnaldo Fortini e il colonnello Valentin Müller che si impegnarono per far diventare il nostro Comune “Città ospedaliera”, risparmiandola così dalla devastazione. Nelle zone limitrofe tutto era distrutto: come non ricordare, tra le pietre che uccidono, il bombardamento al campo d’aviazione di Sant’Egidio? Vittoria così ce lo racconta: ” Erano rimasti tutti scossi per il terribile bombardamento cha avevano sentito; si era capito che avevano colpito il campo d’aviazione…Sono morti tanti giovani! Pensa che i Tedeschi, proprio ieri mattina, avevano fatto un rastrellamento nel territorio di Assisi, in campagna. Avevano prelevato una trentina di giovani per fare dei lavori al campo d’aviazione! Poveretti! S’è scatenato l’inferno, sono morti tutti”
In mezzo a tanto dolore abbiamo scelto di cercare il bene, le pietre che hanno salvato tante vite…e Assisi ne era ricca: basti pensare all’Istituto Serafico per Ciechi e Sordomuti, al Collegio Nazionale per gli Orfani dei Maestri, al Seminario Regionale riconvertiti in ospedali militari e poi alla Basilica di Santa Maria, ultimo rifugio per chi scappava da morte sicura!
Assisi non era certo il paradiso nel 1943-44, ma vi furono tante persone che si sacrificarono per il bene degli altri: c’era il podestà Fortini che si adoperò perché Assisi non diventasse teatro di operazioni belliche facendo ripetutamente presente ai suoi superiori l’unicità della cittadina umbra sotto il profilo spirituale, storico e artistico. Molto lungimirante fu l’operato di mons. Giuseppe Placido Nicolini che si adoperò per veder riconosciuto ad Assisi lo status di “Città ospedaliera”, sottraendola così ai bombardamenti e alle operazioni belliche, mettendo a disposizione del comando tedesco tutti gli edifici che poté. Come dimenticare, poi, l’operato del comandante Müller? Egli fece del suo meglio per risparmiare alla città di San Francesco le ferite della guerra. A metà giugno 1944 fu l’ultimo ufficiale tedesco ad abbandonare le mura cittadine, dopo aver vigilato che nessun soldato tedesco osasse abbandonarsi a violenze e saccheggi. Per il suo operato Muller godette di tanta stima sia da parte dei tedeschi che degli italiani. Un modo di dire degli abitanti era: “Abbiamo tre protettori: Dio, San Francesco e il colonnello Müller”. I luoghie i personaggi raccontati dalla prof.ssa Amneris, dopo un’attenta ricostruzione storica, sono diventati per noi un esempio di vita, i cui fondamenti sono la perseveranza, la resilienza e la determinazione. Grazie alla prof.ssa Amneris, la nostra guida, abbiamo compreso che anche nelle situazioni più difficili la fede e la speranza guidano la vita dell’uomo e lo aiutano a rialzarsi e a ritrovare la retta via.