di ALESSANDRA DAVID – Ceausescu ha guidato la Romania per quasi 25 anni; nel 1965 ha preso in mano le sorti del suo paese in una situazione di relativo benessere e crescita economica e lo ha lasciato in una condizione di estrema povertà e miseria. Anche per questo, tra le rivoluzioni che hanno abbattuto il regime comunista nei vari paesi europei, quelle rumene sono state le uniche a consumarsi nel sangue. Abbiamo dunque intervistato una cittadina rumena che vive in Italia da 14 anni per raccogliere la sua testimonianza sulla vita in Romania ai tempi di Ceauşescu.
Da dove viene?
Vengo dalla Romania.
In che anno è nata?
Sono nata nel 1977.
In che anno è venuta in Italia?
Sono venuta in Italia nel 2004 e avevo 26 anni.
Perché è venuta in Italia?
Sono venuta in Italia per il lavoro.
Ha vissuto in Romania durante la dittatura di Ceausescu?
Sì, sono vissuta in Romania durante la dittatura di Ceausescu.
Come si viveva ai tempi della dittatura?
La vita era abbastanza difficile.
Era in Romania quando è scoppiata la rivolta popolare che ha scacciato il dittatore? Ha partecipato o conosce qualcuno che ha partecipato?
Non ho partecipato perché stavo molto lontana dalle città dove è scoppiata la rivolta e non conosco nessuno che ha partecipato.
Cosa ricorda di quel periodo?
Non ricordo quasi nulla perché appunto non ho partecipato alla rivolta.
Cosa è cambiato quando è caduta la dittatura?
Dopo la dittatura è arrivata la Democrazia, ovvero la libertà del popolo.
Secondo la sua esperienza, si viveva meglio al tempo di Ceausescu o dopo la caduta del dittatore?
Secondo la mia esperienza da una parte si viveva meglio al tempo di Ceausescu perché ora con la troppa libertà si è iniziato a rubare e a non rispettare determinate leggi.
Quali erano le condizioni di vita durante il regime comunista?
Le condizioni erano al limite della sopravvivenza, ad esempio non si poteva comprare più di un chilo di carne a famiglia al mese. Il cibo scarseggiava. Trovare il pane era un vero problema…ci si doveva mettere in coda all’inizio della giornata. Gli appartamenti venivano riscaldati poco e raramente. Le automobili erano costose e c’era una lista d’attesa di sette anni per averne una che ovviamente era una DACIA made in Romania.
Mentre il suo popolo patisce la miseria, Ceausescu e la moglie vivono nel lusso. È la molla che fa scattare la rivoluzione del 1989 oltre alla forte limitazione della libertà di pensiero e di stampa. Un fotografo rumeno, Andrei Pandele ha reso pubbliche le foto, che raffiguravano la vita quotidiana nella Romania comunista, solo nel 2005 poiché il semplice gesto di scattare foto che raffigurassero il disagio, come la coda per prendere il pane, era considerato “una denigrazione della realtà socialista” che poteva costare fino a sei anni di carcere.