L’invenzione della penna Bic è avvenuta quasi per caso e si deve a Lásló József Bíró, un giornalista argentino-ungherese. Bíró ebbe la sua prima intuizione della penna a sfera osservando un gruppo di ragazzini che giocavano a biglie in una pozzanghera: e riuscì a notare che trascinando le biglie fuori dal fango, esse lasciavano per strada una striscia uniforme. Lui, su quell’intuizione, sviluppò il primo prototipo di penna biro. Alla fine, però, Bíró non aveva i fondi per sviluppare totalmente la sua invenzione, quindi cedette i diritti a Marcel Bich, un barone francese di origine italiana, che perfezionò il progetto e, nel 1950, mise sul mercato la prima penna Bic Crystal. La penna Bic fu creata perché Bíró, per il suo lavoro, aveva bisogno di scrivere velocemente e senza interruzioni, e la penna stilografica dell’epoca richiedeva continue ricariche d’inchiostro e un’attenzione particolare alle macchie che provocava. Per questo Bíró sviluppò una piccola sfera d’acciaio da inserire all’estremità di un tubo, in modo da trasferire il colore sulla carta ruotando. Tutt’oggi, la penna a sfera viene ancora chiamiamo “biro” in onore del suo creatore. La diffusione delle BIC aumentò con tempo grazie anche alla sua campagna pubblicitaria, che diceva: “Writes first time, every time” (Scrive la prima volta, ogni volta). Quando la Bic fu creata si diede alla penna una forma esagonale e non cilindrica, per evitare che rotolasse sui banchi di scuola che all’epoca erano inclinati.