//#MajoranaDecameron – 3^C – COME REAGISCE LO SPORT AL CORONAVIRUS

#MajoranaDecameron – 3^C – COME REAGISCE LO SPORT AL CORONAVIRUS

di | 2020-04-02T22:21:37+02:00 2-4-2020 21:55|Alboscuole|0 Commenti
  di Simone D’Itri – 3^C – In questo periodo stiamo cambiando le nostre vite. Senz’altro siamo soggetti tutti a molte limitazioni. È poi questo il tempo in cui le nuove tecnologie possono assumere maggiormente le funzioni originarie e più positive, ovvero quelle di mettere in comunicazione le persone fra loro, non per evadere dalla vita reale ma per sopperire alla possibilità di vedersi fisicamente. Internet e i social oltrepassano il metro di distanza fisica che ci è imposto per prevenire il contagio e fanno entrare il mondo nelle nostre case mentre fuori le strade si svuotano. Piattaforme telematiche si moltiplicano e tutti i Device in casa sono presi d’assalto non solo per giochi un po’ ripetitivi, ma per mettersi in contatto col professore o la maestra, per una lezione a distanza, un compito in rete o una comunicazione condivisa. Il tempo in cui dobbiamo tenere le distanze, può essere per paradosso quello in cui impariamo vicinanze nuove. Il virus e le misure previste dal nuovo Decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio per contrastare l’emergenza coronavirus, coinvolgono in modo diretto anche lo sport. Questo riguarda tutti gli sport, come per esempio, il calcio. Da un punto di vista economico-finanziario il calcio professionistico italiano ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro di valore della produzione aggregato confermandosi un settore di assoluto rilievo. Il giro d’affari complessivo stimabile del calcio italiano è di 13 miliardi di euro, infatti, si posiziona oggi tra le prime 10 industrie italiane e gioca pure un ruolo cruciale nella contribuzione fiscale e previdenziale. Esso si aggira fra i 170 e i 720 milioni per la serie A , fra i 150 e i 200 per la B e fra i 20 e gli 84 per la C. Nella peggiore delle ipotesi, si arriva a un miliardo di euro in totale, senza contare i dilettanti. Queste sono le stime dei danni che, le varie Leghe, attraverso studi specializzati, hanno ipotizzato a causa dello stop della stagione calcistica, e della sua durata. La Lega di Serie A ha presentato un documento che verte su sei punti in particolare per affrontare la crisi: costo del lavoro, norme speciali, liquidità, nuove fonti di finanziamento, infrastrutture e diritti tv. Stanno contribuendo in questo periodo, anche i calciatori, con donazioni di beneficenza, e anche i club come la Juventus (non solo) stanno tagliando gli stipendi ai calciatori e questo deve essere un esempio anche per gli altri club. Dopo aver bloccato le attività sportive in tutto il mondo, l’emergenza Covid-19 ha pregiudicato il regolare svolgimento dei prossimi Giochi Olimpici. In questi giorni è stato detto ufficialmente che Tokyo 2020 slitta di un anno. E’ stata accolta la proposta del premier giapponese Shinzo Abe, che ha chiesto di far posticipare i Giochi olimpici di 12 mesi per la crisi coronavirus. Il CIO ha accettato senza remore la proposta, il premier giapponese e quello del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, hanno concordato di rimandare tutto non oltre la prossima estate a causa della pandemia coronavirus. Il primo ministro del Giappone ha riferito ai giornalisti della telefonata di oggi con il numero 1 del CIO, spiegando che “la decisione di posticipare i Giochi è totalmente condivisa”. Si chiameranno comunque Tokyo 2020 e “saranno la testimonianza della sconfitta del virus”. Speriamo che questo bruttissimo periodo passerà presto, e ne usciremo più forti di prima.