I Colloqui Fiorentini, a mio parere, sono un’esperienza molto stimolante perché, oltre a studiare un autore tramite le sue opere, favoriscono un dialogo attivo tra professori e studenti; l’autore di quest’anno è stato Italo Calvino. |
Gli interventi del primo giorno, e non solo, sono stati sbalorditivi; i docenti che hanno parlato hanno analizzato i testi con molta attenzione e spirito critico, inoltre le loro spiegazioni erano esaustive e chiare, seppur erudite. Il poeta Gianfranco Lauretano ha parlato de “Il Sentiero dei nidi di ragno” e del tema della Resistenza, che ha ampliato, collegandosi testo da lui pubblicato su Fenoglio. |
Un intervento molto coinvolgente e degno di nota è stato quello del professor Valerio Capasa, il quale ha illustrato la figura di Agilulfo, protagonista de “Il Cavaliere Inesistente”, ed ha proiettato il personaggio nella realtà, riflettendo su alcune tematiche, quali la perenne ricerca del successo e della perfezione che quasi disumanizza le persone. Gli interventi del pomeriggio sono stati diversi poiché il primo giorno si è svolto un dibattito tra studenti, mentre il secondo giorno sono stati letti i quesiti degli allievi scelti dai docenti del Comitato didattico dei Colloqui fiorentini, alcuni dei quali spiegavano i temi e le domande formulate. |
Nel primo pomeriggio sono intervenuta chiedendo se Gurdulù, personaggio de “Il Cavaliere Inesistente”, non fosse semplicemente un uomo che non ha cognizione di causa, e se il suo atteggiamento rispecchiasse una sorta di disprezzo per la realtà che stava vivendo e che non condivideva affatto perché la guerra è atroce e forse egli voleva discostarsi da essa, ma era pur sempre un uomo del suo tempo e con certe convinzioni. Una ragazza di un’altra scuola ha pensato che nell’armatura di Agilulfo ci fosse qualcos’altro, oltre la forza di volontà. |
A mio parere, questo personaggio racchiude un invito di Calvino: non cercare la perfezione, intesa come completezza, perché l’uomo, per la sua stessa natura, è continuamente soggetto a cambiamenti e, se volesse inseguire quella “chimera”, verrebbe meno la sua essenza, ciò che caratterizza le persone come esseri umani. Il professore Pietro Baroni, rispondendo ad una domanda, ha confrontato Agilulfo e Gurdulù; il Cavaliere era amato, stimato e ricordato, mentre il secondo era quasi inesistente per gli altri. Il docente ha fatto anche riferimento a Bradamante, (altro personaggio del romanzo, la quale era innamorata di Agilulfo) ed ha parlato della visita di Agilulfo al castello di Priscilla, ammaliatrice di cavalieri la quale provava gli stessi sentimenti per il paladino ed avrebbe voluto essere corrisposta, mentre Gurdulù aveva avuto delle avventure con le serve della fortezza e nessuna ricordava chi fosse lo scudiero e cosa avesse fatto. |
Secondo me, i Colloqui Fiorentini sono un’esperienza incredibile poiché noi studenti abbiamo potuto conoscere un autore in modo più approfondito e i vari interventi hanno stimolato la nostra mente, abbiamo potuto ascoltare non solo degli approfondimenti di esperti, ma conoscere differenti punti di vista sugli stessi testi e notare dettagli nuovi e differenti nelle varie interpretazioni di personaggi e opere. |
di Maria Grazia Aulicino – 4^C –