di Virginia Corsano e Anna Shimili – Ma precisamente chi sono gli italiani? Sono un popolo che vive in un determinato spazio geografico, chiamato Italia. I popoli europei, ma soprattutto l’Italia, hanno una storia molto intensa e movimentata a causa delle varie guerre che la caratterizzano. Infatti durante la prima e la seconda guerra mondiale migliaia di ragazzini della nostra età morirono per “garantirci” la libertà. Molti di questi andarono a combattere e si ritrovavano soldati dall’oggi al domani non sapendo neanche i motivi per cui lo stavano facendo come accade in alcune isole. Gli europei erano i popoli più spietati a fare la guerra ma, per fortuna, cessarono di esserlo perché capirono che l’unico modo di rimanere in pace era allearsi e non “ammazzarsi” mettendo due popoli su piani diversi. Così l’articolo 11 della Costituzione Italiana recita: “L’Italia ripudia la guerra in quanto violazione della libertà ma può essere usata come strumento di difesa quando viene attaccata.” L’Europa ha una storia con alti e bassi, ossia dopo una “tempesta c’è un raggio di sole” però c’è un punto in cui raggiunge il culmine della sua difficoltà. Ciò accadde quando c’era l’idea di divisione tra razze. I popoli erano divisi in razze superiori e razze inferiori (rom, ebrei, omosessuali ecc…) per questo etnie che si pensava che dovessero essere neutralizzate vennero portate in campi di concentramento. Infatti circa sei milioni di persone morirono in questi orribili posti. Ciò accade quando c’era la dittatura (comunismo, fascismo e nazifascismo). A quel tempo non si percepiva l’uguaglianza delle persone, uno dei principali diritti dell’uomo. “E’ un concetto importante che dobbiamo comprendere perchè renderà la nostra società migliore” dice Maritati. Una pagina importante della storia di cui ci ha parlato Maritati è lo sbarco in Normandia, regione situata nel Nord della Francia, in cui gli alleati sconfissero i nazisti. Da quel momento in poi ci regalarono la libertà e perciò l’Europa non conosce più da 70 anni la guerra. E’ un insieme di Stati che non perdono la loro dignità e la loro identità, ma unendosi formano un’unica famiglia, cioè quella Europea” afferma il giudice Maritati.
L’Europa nasce prima come alleanza economica tra i vari paesi e poi per motivi sociali e politici. Infatti i paesi europei erano prima tre, poi sette, diciotto e infine ventotto tutti uniti per difendere la propria patria. Per questo motivo le nuove generazioni hanno doppia cittadinanza: italiana ed europea perché nascono in Italia, che si trova in Europa. Mentre le vecchie generazioni erano solo italiani ma ancora non esisteva l’Europa. Quest’ultima è come una famiglia, dove i suoi componenti sono i vari paesi. Essa garantisce pace e cultura e se riuscissimo a rimanere uniti l’Europa diventerebbe come gli stati uniti d’America. L’Europa è aperta ossia ci sono i vari progetti tipo: Erasmus e intercultura, dove all’università e alle superiori si studia per tre, sei mesi o per un anno fuori dal proprio paese ospitato da una famiglia della località. L’Italia rappresenta per l’Europa rappresenta un “peso” perché ha un debito pubblico molto alto quindi se uscissimo dalla famiglia saremo un “puntino” e, costretti a cambiar moneta, avremo una profonda crisi economica. Perché anche nelle più comuni delle famiglie chi è in difficoltà viene aiutato, rimanendo tutti uniti. La generazione degli adolescenti di oggi è nata con una doppia identità: italiana ed europea e deve esserne fiera.