Ciò che mi rende speciale
è un gene matto che si comporta male.
Nonostante le macchie caffè-latte,
sono io il più forte nessuno mi batte!
Con la sorellina e il papà
formiamo una squadra che forza ci dà.
Ciò che mi rende speciale
è un gene matto che si comporta male,
ma sono un guerriero e nel mio mondo ideale
“scacco matto” a questa malattia voglio dare.
Sogno un mondo dove non ci siano differenze
Sogno un mondo senza sofferenze,
un mondo in cui saremo tutti sani,
ma diversi tra miliardi di esseri umani…
perché nella diversità siamo comunque tutti uguali
tutti unici e speciali.
Questa è la poesia con cui mi sono iscritto al concorso letterario “SIAMO UGUALI NELLA DIVERSITÀ” organizzato dall’associazione “Mondi Sostenibili” di Salerno. Quando ho letto il bando, avevo già una poesia pronta perché, durante il corso dell’ultimo anno della scuola primaria, abbiamo aderito a un progetto organizzato dalla DUDU (dichiarazione universale dei diritti umani). Un’attività di questo progetto era quella di scrivere una poesia riguardante la diversità: così ho scritto “Ciò che mi rende speciale”. Quando ho detto alla mia insegnante del concorso è stata felicissima e ha chiesto di poter leggere la poesia. Lei mi ha dato un grande aiuto correggendola e offrendomi spunti di riflessione e io gliene sono grato: “Grazie maestra Anna Bellamia”. Ricordo che la scadenza per aderire al bando era fissata a giugno, ma dopo alcuni mesi non era ancora arrivata la mail con l’esito del concorso, per questo mi ero rassegnato. Ho provato una gioia indescrivibile quando, a sorpresa, ho trovato la mail sul cellulare che mi invitava alla premiazione del 4 ottobre, presso il palazzo della provincia di Salerno (un edificio monumentale del 700 da lasciare senza fiato) nel Salone Bottiglieri: ero tra i finalisti! Un’emozione indescrivibile, una gioia moltiplicata per mille. Allora abbiamo affittato una casa a Salerno. Approfittando del fatto che la premiazione era di venerdì, con la mia famiglia abbiamo deciso di trascorrere lì l’intero fine settimana. Credo sia una opportunità unica di crescita personale perché non solo ti permette di confrontarti con te stesso e migliorarti volta per volta, ma ti concede anche la possibilità di conoscere tanta gente con le tue stesse passioni e vivere la scoperta di luoghi sempre meravigliosi, per questo sarò sempre grato all’appoggio della mia famiglia. All’inizio della cerimonia ero agitatissimo. Quando è stato fatto il mio nome ho realizzato di essere arrivato primo nella classifica delle menzioni speciali. Non credevo di giungere a quei livelli. Vorrei ringraziare mia nonna che è voluta venire con noi per vedere la cerimonia. Lei mi accompagna sempre, in tutte le premiazioni letterarie. Un altro ringraziamento va alla mia prof. di lettere, Lucrezia Di Tinco, che ha voluto seguire la diretta in streaming e che mi supporta sempre in tutte le attività che abbiamo fatto insieme e che sono certo continueremo a fare. Arrivare tra i finalisti di due concorsi letterari a livello nazionale mi fa sentire come un vero scrittore. Consiglio a tutti di fare questo tipo di esperienze perché arricchisce il bagaglio culturale personale.Andrea Vizzielli classe 1^ E
I.C. “Calò-Deledda-San Giovanni Bosco” Ginosa