di Sara Catapano- Ma chi ha detto che Napoli è solo mare, sole, pasta, pizza e mandolino? Napoli è storia, passione, avventura. E’ una terra straordinaria di eccellenze e bellezze, conosciuta in tutto il mondo anche come la “Città dei sette Castelli”: Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castel Capuano, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena. E come ogni Castello che si rispetti, ognuno di essi evoca storie misteriose e leggende incredibili. Una storia particolarmente interessante è quella del Castello tra i più antichi di Napoli: Castel Capuano. Fu edificato nel 1140 ed è stato la sede della sezione penale e civile del tribunale di Napoli. Deve il suo nome al fatto che fu edificato sulla strada che conduceva all’antica Capua. La costruzione di Castel Capuano risale al XII secolo per volere di Guglielmo il Malo, figlio di Ruggero il Normanno. Inizialmente fu adibito come residenza del re ma, dopo la costruzione del Maschio Angioino, divenne il luogo per ospitare personaggi illustri, come Francesco Petrarca, ma anche per gli avvenimenti importanti, come il matrimonio di Carlo Durazzo. Sulla facciata del Castello c’è l’orologio , installato nel 1858. Il cuore del castello è rappresentato da un ampio cortile, luogo di incontro di avvocati, imputati o giudici. Nel retro c’è la Fontana del Formiello, costruita nel 1490, utilizzata inizialmente come abbeveratoio per i cavalli. Un’altra parte molto importante del Castello sono i due saloni: il Salone della Corte d’Appello, ricco di arazzi e il Salone dei Busti, con busti in bronzo e marmo, raffiguranti i giuristi dell’epoca. Come in ogni Castello che si rispetti, anche qui c’è la presenza di un fantasma. La leggenda narra le vicissitudini amorose di Giuditta Guastamacchia. Rimasta vedova, andò a vivere in un monastero dove conobbe un giovane prete con il quale iniziò una relazione clandestina. Per mettere fine alle voci che si rincorrevano sulla scandalosa storia, il prete fece sposare Giuditta con un suo nipote. Ma la verità fu ben presto chiara al giovane sposo e Giuditta, per impedire che venisse rivelata la tresca, in combutta con il prete e altre losche figure, uccise il marito, il cui corpo venne fatto a pezzi. Un complice, fermato dai soldati, confessò il brutale assassinio e a tutti vennero tagliate la testa e le mani. Ogni 19 Aprile, macabro anniversario di questi terribili fatti, il fantasma di Giuditta Guastamacchia ritorna a muoversi tra le mura di Castel Capuano.