di Maria Sanclemente – Caro compagno, caro amico di sempre, oggi è la tua festa, anche se solo virtuale. Ma perché proprio il 23 aprile? Perché oggi è Sant Jordi e una leggenda racconta che molti secoli fa un drago terrorizzasse i cittadini di Montblanc, un piccolo paese nel sud della Catalogna. Per evitarne gli attacchi feroci, gli abitanti sacrificavano una bella ragazza ogni giorno, fino a quando toccò alla principessa del regno. Proprio quando stava per essere divorata, apparve il cavaliere Sant Jordi che, accoltellato l’animale, salvò la giovane che amava in segreto. Dal sangue del drago subito nacque un roseto, e l’usanza del regalo alle innamorate; più tardi arrivò lo scambio di libri, facendo riferimento a un poema che la principessa scrisse per il suo salvatore. In realtà la festa catalana del libro si celebrava inizialmente in ottobre e solo dopo, nel 1929, unita al «San Valentino». Il 23 aprile è una data simbolica anche perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 lo spagnolo Miguel de Cervantes e l’inglese William Shakespeare . Solo nel 1996 il 23 di aprile è stato designato come la Giornata internazionale del Libro per la pratica che si è così diffusa che non sono solo gli innamorati a ricevere il regalo, ma lo si scambia anche tra famigliari ed amici: è diventato un momento unico per celebrare l’amore e la cultura.
Quest’anno per la prima volta le strade e le piazze di Barcellona e delle altre città catalane non sono state invase di bancarelle, piene di volumi e bouquet, usanza che negli ultimi anni si è diffusa in molti Paesi, anche in Italia. Ma il libro non ti abbandona mai, è il miglior confidente di sempre, che ti fa sognare quando non dormi, ti fa viaggiare quando non puoi uscire di casa, scoprire mondi sconosciuti e lontani,non ti lascia mai solo, quando sei triste o lieto, nostalgico o euforico, e soprattutto ti fa esplorare e conoscere te stesso. Un irrinunciabile patrimonio.