//Caro diario…

Caro diario…

di | 2020-04-30T00:39:40+02:00 30-4-2020 0:39|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Angela Quattrinelli – classe II/B – scuola secondaria di I grado –  Caro diario,   l’altro giorno ero seduta  guardare la televisione e mio padre mi ha chiamata per dirmi che  Luis Sepúlveda era morto di coronavirus.   Ho letto i suoi libri e l’ho incontrato.   In realtà ho provato solo dispiacere per i suoi parenti.   Nei suoi libri dà voce agli animali, una cosa molto difficile secondo me, racconta valori molto belli e sapere che non potrà scrivere mai più mi fa sentire triste.   È brutto sapere che il virus può uccidere persone che conosci, perché tutti siamo in pericolo.   Poi la prof. ci ha mandato un audiolibro “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”  e l’ho ascoltato tutto e come sempre mi è piaciuto.   Anche se poco, per lui potrebbe essere come ricordarlo attraverso le sue opere; anch’io se fossi una scrittrice e fossi morta, adorerei l’idea che le persone stiano leggendo i miei libri.   Forse lui aveva tanto ancora da scrivere e tanti libri ancora da pubblicare.   Poi ricordo il giorno in cui l’ho visto per la prima volta: era identico ai suoi libri, cioè, è difficile da spiegare ma quando leggi un libro, leggi lo stile di un autore e quindi puoi immaginare come sia fatto l’autore, e appena ho visto Sepúlveda, anche se da lontano, ho capito che rappresentava alla perfezione i suoi libri. (Penserai che sono pazza, non ti biasimo!)   Ogni autore ha il proprio stile e il suo è davvero particolare: forse gli spagnoli sono tutti così.   E’ strano che mi senta triste per una persona che ho visto e sentito parlare una sola volta: dopotutto morire è sempre morire e non è una cosa bella.   Quando ho saputo, grazie al video mandato dalla prof., che lui aveva preso l’ispirazione da un avvenimento banale come una domanda del nipote, ho pensato a quante idee potesse avere quell’uomo.   È brutto che sia morto.     Alla prossima volta