//Caro amico,

Caro amico,

di | 2019-02-11T15:49:24+01:00 11-2-2019 15:48|Alboscuole|0 Commenti
oggi ti scrivo per parlarti di un film che ho visto a scuola, il 28 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria insieme ai miei compagni di classe. Il titolo del film è “Mi ricordo Anna Frank”. Come tu sicuramente sai, il 27 gennaio si ricorda quel giorno del 1945 quando l’Armata Rossa russa liberò il campo di concentramento di Aushwitz. È stato un film molto significativo, ma anche molto commovente. Nel film, un attore che interpreta il padre di Anna Frank, riuscito a sopravvivere alla follia della shoah e ai campi di concentramento, racconta a dei bambini la sua storia, quella di sua moglie Edith e delle figlie Anna e Margot, vissuta nel periodo delle persecuzioni dei tedeschi. La famiglia Frank, fuggita da Francoforte ad Amsterdam per scampare alle truppe tedesche, si rifugiò sopra l’ufficio del signor Frank insieme ad altre persone in un nascondiglio segreto che apparteneva ad una certa signora Miep. Ma, probabilmente a causa di una segnalazione, la famiglia venne scoperta e portata nel lager di Bergen-Balsen, dove le ragazze morirono di tifo tre settimane prima dell’arrivo delle truppe russe. Nei campi di concentramento i tedeschi hanno separato gli uomini dalle donne, se avevano più di sedici anni non venivano portati nelle camere a gas, come succedeva invece ai bambini più piccoli che, ingannati dai tedeschi, sono stati sterminati in quelle finte docce. In quel momento, un soldato ha chiesto ad Anna quanti anni avesse, lei, non sapendo cosa sarebbe successo se avesse rivelato la sua vera età stava rispondendo che ne aveva appena compiuti quindici, ma suo padre la precedette e rispose che ne aveva appena compiuti sedici. Questo mi ha fatto decisamente commuovere perché il padre è riuscito ad evitare la morte della figlia. Altro episodio toccante del film è stato quando un maestro ebreo si è offerto di andare nella camera a gas al posto di Peter, l’amico di Anna. L’ha fatto perché, essendo un ragazzo giovane, voleva dargli una possibilità in più di sopravvivenza. Solo alla fine del film rinasce una speranza che sembrava perduta,quando il signor Frank viene in possesso del diario della figlia che era stato ritrovato nell’alloggio segreto. La migliore amica di Anna, sopravvissuta ai campi di sterminio,lo pubblicò, realizzando il sogno di Annache era quello di diventare una scrittrice. Caro amico, concludo con una frase del signor Frank “La libertà è addormentarsi e sapere di non aver fatto male a nessuno perché libertà e bontà sono la stessa cosa… e non è facile essere buoni tutti i giorni”.