di Fatima Baig e Francesco Capoccia-
Onore alla memoria di Aldo Moro. Il Consiglio Regionale della Puglia, nell’atrio di Palazzo Adorno, alla presenza delle massime autorità civili e religiose, ha voluto ricordare questo grande politico italiano, figlio del Sud, uomo di Pace. Esempio di attaccamento alla Patria, alle radici, invitava i giovani a mettersi al servizio del Paese impegnandosi a realizzare una società più giusta in cui ognuno con il proprio dovere rappresentasse degnamente l’interesse di tutti. “Questo– diceva Aldo Moro-questo Paese non si salverà. Le grandi conquiste sociali si riveleranno effimere se non si scoprirà un nuovo senso del dovere”. Figlio del suo tempo, giovane politico, aveva capito che era il momento di agire per il bene della collettività. “Se fosse possibile dire salviamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, tutti accetterebbero di farlo. Evidentemente non è possibile e, allora, si tratta di vivere il tempo che c’è stato dato con tutte le difficoltà, si tratta però di essere coraggiosi e fiduciosi”. Coraggio e fiducia, parole importanti, oggi come allora. E poi la parola tanto usata a scuola, ma non solo, la parola diversità: “Anche se talvolta profondamente divisi, anche ponendoci, se necessario, come avversari, sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto. La diversità che c’è tra noi non ci impedisce di sentirci partecipi di una grande conquista umana. Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino; è invece straordinariamente importante esprimere liberamente le proprie idee, avere spazio nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità costruendo la Libertà e la Democrazia, cardini portanti per un mondo di Pace”.
Oggi, noi tutti, ragazzi e ragazze, adulti e istituzioni, abbiamo sentito il dovere di cambiare il mondo. E’per questo che siamo stati chiamati a sottoscrivere un manifesto in cui ci impegniamo a promuovere iniziative che possano costruire un’Italia migliore e più giusta, ad essere protagonisti e non spettatori del nostro futuro.