Sabato 9 febbraio, io e il mio migliore amico, siamo andati al Pandemonium Teatro di Bergamo a vedere “Bulli e Pupi”, uno spettacolo contro il bullismo. Lo spettacolo narrava di una storia vera, quella dell’attore, affiancata dalla commovente storia di Filippo, un ragazzino di circa tredici anni. Filippo era un ragazzino un po’ “mani di burro”, cioè imbranato nel tenere in mano qualsiasi tipo di oggetto, cosa che non gli creava alcun problema. La sua vita cambiò però quando nella sua scuola arrivò Claudio, un bullo che era stato bocciato un paio di volte. La vita di Filippo cambiò perché in ogni luogo in cui andava c’era Claudio che lo tormentava. Sembra un gioco di parole, ma è tutto vero: lo spintonava, lo prendeva in giro, ma soprattutto lo offendeva chiamandolo “scarto”. Filippo, non riuscendo a trattenere la rabbia, si scagliò contro il bullo per mettergli le mani addosso… …Da quel momento non vide più nulla… i dottori dissero che era andato in coma cerebrale. Dopo pochi giorni, però, morì. È una fine tragica ma da questo possiamo capire le conseguenze di questi atti di violenza Bonfanti Saulo 2°F Gelpi Federico 2°E