Classe 1^ D –
Purtroppo, ogni giorno, accadono episodi molto gravi di bullismo e cyberbullismo.
Leggendo i giornali, guardando la televisione o anche sulle pagine dei social, veniamo a conoscenza di ragazzi diversamente abili o semplicemente differenti, perché timidi o non facenti parte di un gruppo, che vengono picchiati a scuola, ricoperti degli insulti peggiori, derubati della loro dignità; il tutto sotto l’occhio attento del “Grande Fratello” di ognuno di noi: Sua Santità “il gran cellulare”.
E poi via, tutto on line, nell’era della massima connettività e condivisione, i poveri malcapitati sono umiliati e mortificati da una platea sempre più vasta che si diverte e che approva con centinaia oppure anche di più, con migliaia di like.
Che tristezza, tanta innovazione tecnologica ridotta a strumento di denigrazione gratuita!
E passiamo a lui, il signor bullo che si dimostra sprezzante e non bada a ciò e a chi lo circonda, che da vigliacco dimostra la sua “superiorità” con i più deboli o i più sensibili.
Noi, a questo punto, ci chiediamo: “Come si può agire e pensare in questo modo così barbaro e inadeguato?”. Ciò che è più grave è che fatti simili accadono talvolta in un ambiente come quello della scuola, dove la regola fondamentale è quella di educare al rispetto, alla condivisione, alla solidarietà, in nome di una società che sia sempre migliore di quella precedente.
Invece, molte volte, alcuni nostri coetanei si lasciano trascinare da tutto ciò che è male e cattiveria. Se prima di agire in questo modo deplorevole si fermassero solo un momento a riflettere sul tipo di azione che stanno per compiere e su ciò che ne può generare, forse non la commetterebbero, perché noi vogliamo fermamente credere che il cuore di ognuno sia fatto per compiere il bene.