La famosa torre degli asinelli, insieme alla torre minore Garisenda, sono i monumenti rappresentativi di Bologna. In particolare, la torre degli asinelli porta con sé una leggenda che narra il motivo della sua costruzione avvenuta tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo. C’era una volta un contadino che lavorava duramente per migliorare la vita della sua famiglia. Un giorno i suoi asinelli scoprirono un tesoro nascosto mentre lavoravano nei campi. Dalla terra spuntò qualcosa che attirò l’attenzione del contadino, un baule pieno di monete d’oro e d’argento, arricchito di pietre preziose di ogni tipo. Incredulo, il contadino decise di ribattezzare il tesoro nel “tesoro degli asinelli”, in onore delle sue bestie. Il contadino decise di non rivelare a nessuno della scoperta, e nel corso degli anni migliorò gradualmente il tenore di vita della sua famiglia senza destare sospetti. Suo figlio, una volta cresciuto, diventò un uomo affascinante e istruito, grazie all’investimento che il padre aveva fatto per garantirgli la migliore formazione ed educazione. Cresciuto, il ragazzo si innamorò di una bella ragazza di Bologna appartenente a una nobile famiglia, ma il padre di lei non approvava la sua umile origine. I due ragazzi, profondamente innamorati, non si facevano illusioni riguardo al futuro. Il loro status sociale impediva di vivere felici. Il ragazzo non sopportava il dolore della fanciulla e armandosi di coraggio andò a chiedere la sua mano al padre. Questi disse al ragazzo che avrebbe potuto sposare sua figlia solo se avesse costruito la torre più alta di Bologna. Facendo ciò si convinse che si sarebbe liberato di questo umile figlio di un contadino che non avrebbe potuto donare niente a sua figlia. Il giovane, disperato, si confidò con il padre che finalmente gli rivelò il tesoro nascosto. Così il giovane, avendo i fondi necessari, costruì la Torre degli Asinelli chiamata così in onore dei suoi fedeli asinelli che avevano trovato il tesoro. Dopo 10 anni il nobile dovette concedere al ragazzo la mano di sua figlia e i due giovani poterono finalmente realizzare il loro sogno d’amore. In ambiti concreti, nella realtà, la torre ha avuto scopi diversi da quelli dell’amore poiché divenne carcere per gli uomini di chiesa condannati a morte che venivano rinchiusi in gabbie e lasciati morire. Tutt’oggi la torre è aperta al pubblico, si salgono gli scalini per poter arrivare ad una vista mozzafiato sulla città ma, restando in tema di superstizioni, attenzione a chi è in procinto di laurearsi poiché per loro può essere deleterio!