di Ilaria Bruno, 2G
“Bianca come il latte, rossa come il sangue” parla di un ragazzo, Leo, di terza superiore che si innamora di una ragazza francese dai capelli rossi molto particolari.
Dopo le vacanze di Pasqua, Leo viene a sapere che la sua amata, Beatrice, è ricoverata a causa della leucemia. Per guarirla Leo diventa un donatore di midollo osseo, ma purtroppo non sono compatibili. Beatrice è molto malata e per allontanare da lei Leo, gli racconta una bugia: che è stato trovato un donatore compatibile ed inoltre gli dice che sarebbe andata in Francia e quindi non avrebbe dovuto chiamarla.
Dopo poco tempo il protagonista viene a sapere che Beatrice è morta, ma ricordando le sue parole capisce che Silvia, la sua migliore amica, era il suo vero amore.
Questo film, secondo me, vuole lanciare un messaggio di forza: l’amore e l’amicizia, se veri e genuini, possono combattere qualsiasi difficoltà. Leo ha dimostrato proprio questo facendo di tutto per Beatrice anche non potendo salvarle la vita.
Questo film mi è piaciuto molto per due aspetti principali. In primo luogo mi è piaciuta l’associazione della storia ai due colori molto diversi, ma legati in qualche modo tra loro: il bianco e il rosso. Il primo, per il protagonista rappresenta il vuoto, il silenzio, il nulla, ma anche il sangue di Beatrice dopo la malattia; Il rosso, invece, rappresenta per Leo la vita, il sangue, la passione. In secondo luogo mi hanno colpito le scene che sono molto vicine alla nostra quotidianità
Una delle scene che più mi ha colpito è stata quella in cui si può notare il marito di una malata di leucemia che è stata appena salvata dalla donazione del midollo da parte di Leo. In questa parte si può capire la gentilezza e l’umanità del ragazzo.
Nel film, il personaggio che più mi ha colpito è stato quello di Silvia. Lei rappresenta la grande amicizia: anche se a volte ha sbagliato, ha cercato sempre di rimediare.
“Bianca come il latte, rossa come il sangue” è un film ci fa riflettere su aspetti della vita che a volte sottovalutiamo.