//Arte e poesia a Sessa Aurunca: il poeta Lauretano celebra l’epifania della parola e dell’immagine.

Arte e poesia a Sessa Aurunca: il poeta Lauretano celebra l’epifania della parola e dell’immagine.

di | 2022-12-05T20:48:51+01:00 5-12-2022 20:42|Alboscuole|0 Commenti
di Allegra Bevilacqua – Chiara Codella – Martina Gallinaro – Ernesto Simeone – 5^ – C
Recentemente, noi alunni del Liceo scientifico, insieme ad altre scuole dell’Istituto A. NIFO, abbiamo trascorso una giornata in compagnia del professore e poeta Gianfranco Lauretano, avendo l’onore, grazie all’invito della prof.ssa Sasso, di riportare alla memoria, attraverso le parole del poeta, vecchi ricordi della sua città d’origine, Sessa Aurunca, alla quale egli appartiene, ma della quale non conosce molto per via degli anni trascorsi lontano da qui. Il primo luogo della visita  è stato la chiesa di San Giovanni a villa, dove l’avv. Ago, presidente della Proloco, ci ha esposto dettagliatamente ogni angolo del luogo, ci ha parlato di alcuni dei momenti più intensi della Settimana santa, tra i quali la processione penitenziale del Venerdì, detta del Gesù morto e dei petali di camelia posti sulla sua statua come segno di devozione.
L’avvocato ci ha anche raccontato che gli abitanti di Sessa custodiscono una piantina di camelia in casa per un anno intero, per poi deporla sul corpo di Cristo durante la processione. In quel momento, il prof. Lauretano ci ha garantito la sua presenza qui durante la prossima Settimana santa. E noi saremo felici di accoglierlo. Il secondo luogo della nostra visita da turisti è stato il Teatro romano, dove abbiamo presentato il secondo teatro più importante della Campania, dopo quello di Pompei. Personalmente, abbiamo cercato di informarci al meglio ed il più possibile sulla storia e l’arte del reperto, per provare a comunicare al prof. Lauretano quante più informazioni al riguardo. Eravamo molto emozionati; inoltre era la prima volta che ci cimentavamo nel fare qualcosa di simile.
E’ stata un’esperienza unica. Successivamente ci siamo diretti verso la chiesa di San Matteo, che abbiamo avuto il piacere di presentare; la chiesa è conosciuta dai sessani anche come Chiesa dell’Addolorata, poiché al suo interno è posta, appunto, la statua della Madonna Addolorata, ovvero la Vergine che si china sulle  fragili ginocchia di suo figlio per sorreggerne il corpo ormai morto. Inoltre alla Madonna è dedicata una Confraternita, i cui accoliti portano lo stemma della statua sul petto come segno di devozione. Gli stessi confratelli indossano una lunga veste bianca ed una mantellina verde, con un cappuccio che viene usato solo il lunedì ed il sabato santo, mentre il lunedì di San Leone e della Madonna del Popolo (patroni dei sessani e della città di Sessa Aurunca) i copri capi non sono indossati, essendo un giorno festivo. La statua viene esposta all’esterno della chiesa solo il sabato santo. In quel giorno i confratelli, riuniti, la sorreggono in spalla e la accompagnano con il passo tipico ondulatorio chiamato “cunnulella”.
L’atmosfera è ancora più magica esuggestiva poiché è accompagnata dal suono di un corno. Inoltre, lo stesso giorno avviene uno degli eventi più importanti, ovvero l’incontro tra San Carlo e l’Addolorata, dove le due statue si toccano, ed è come se questo gesto emanasse emozioni e parole. Il tutto è avvolto da un’atmosfera di silenzio. La processione è accompagnata da donne vestite di nero, il colore del lutto; infatti sono chiamate le “alluttate” e reggono tra le braccia enormi candele, che simboleggiano le lacrime di una madre, la Madonna, che ha perso suo figlio.
Ci siamo occupati anche dell’allestimento del Salone dei Quadri, sede del Comune di Sessa Aurunca, dove, nel pomeriggio, si è svolto il Convegno con il poeta. Tra i vari interventi della convention, mi ha colpito maggiormente quello del professor Lauretano, in particolare la parentesi sull’utilizzo del cellulare. Egli ha affermato che l’uomo sta andando incontro ad una sorta di regressione, così com’è  consumato dalla tecnologia, ai cui stimoli reagisce automaticamente e quasi d’istinto. Le sue parole sono state un grande spunto di riflessione per tutti noi.
 Il momento che, però, conservo più in assoluto nel mio cuore è stata la lettura delle poesie, che ci ha visti coinvolti in prima persona. Oltre ad essere stata un’opportunità di grande privilegio, ciò che è stato intenso è il coinvolgimento emotivo. Poter leggere i testi di un autore in sua presenza non accade di sicuro molto spesso! Gratificante, poi, è stata la reazione del poeta che si è dimostrato commosso dalla nostra partecipazione.
Questo incontro insieme alla visita guidata della Chiesa, ci hanno fatto acquisire maggiore sicurezza nel parlare di fronte agli altri, nonostante l’ansia di sbagliare, o di dimenticare ciò che avremmo dovuto dire. Come ha detto anche il poeta, quando si parla, si comprende di più ciò che si dice. Alla fine della visita, il poeta Lauretano si è complimentato con noi e ci ha ringraziati per il lavoro che avevamo svolto. Questo apprezzamento ci ha infuso molta sicurezza e soprattutto molta soddisfazione personale, poiché significa che il nostro studio è stato valorizzato.