//ANSIA…UN’ANCORA AL COLLO

ANSIA…UN’ANCORA AL COLLO

di | 2023-01-04T22:50:24+01:00 4-1-2023 22:49|Alboscuole|0 Commenti

 di Vanessa Bevilacqua, 4^I. Certe volte non ci rendiamo conto di chi abbiamo davanti e ci dimostriamo poco empatici, ma se non siamo in grado di comportarci in modo adeguato, come possiamo aiutare chi soffre d’ansia? La verità è che se non si riesce ad immedesimarsi, o almeno non siamo in grado di porci questo obiettivo, stare vicino ad una persona ansiosa diventa complicato. Spesso, soprattutto gli adulti, tendono a sottovalutare problemi di questo tipo, oltre ad un senso di disinteresse e la costante filastrocca “tu non sei un tipo ansioso” oppure “i problemi sono altri”… Ciò che forse non  si giunge  a comprendere è da cosa possano provenire queste sensazioni d’agitazione. I motivi sono molteplici, di sicuro non nascono dall’oggi al domani e sicuramente esistono da sempre, forse sono troppi da elencare, ma a prescindere dalle cause non dobbiamo prenderli sotto gamba. Come ogni problema anche l’ansia se non viene gestita può causare conseguenze gravi, come un palazzo in cui si apre  una crepa, o si prova a gestire il problema oppure finisce per crollare da un momento all’altro. Uno dei contesti in cui è più sviluppata l’ansia è di sicuro la scuola, ma è davvero per dei compiti extra o delle interrogazioni a sorpresa che finiamo per sentici male? No, c’è chi si sente sotto pressione e finisce per scoppiare, questo è vero, ma esistono anche quei casi di cui non si parla: quelli che, magari per carattere, finiscono per far uscire allo scoperto i propri sentimenti semplicemente perché non possono permettersi di crollare a casa, e quale luogo migliore della scuola? A nessuno piace parlare dei propri sentimenti, è risaputo, quando ci ritroviamo qualcuno davanti a singhiozzare non lo sta facendo per attirare l’attenzione, né tanto meno per saltare ore di lezione, sono problemi seri a cui bisogna prestare attenzione. Come può accadere a scuola, succede in qualsiasi posto e non è mai voluto, semplicemente l’ambito scolastico è un contesto in cui ci passiamo fin troppo tempo ed è normale arrivare ad un punto in cui non riusciamo più a trattenerci. Provare ansia, al contrario di quello che molti pensano, non è soltanto piangere e non riuscire a respirare come quando si ha un attacco di panico, vuol dire anche: tremare costantemente, scrocchiarsi le dita freneticamente più volte, mangiarsi le unghia, toccarsi i capelli o grattarsi senza aver bisogno di farlo per davvero, c’è invece chi riesce a nasconderla perfettamente e anche in questo caso non è positivo. Ignorarla e far finta che non esista non serve a nulla se poi non passa. Certe volte, anche quando provi a non pensarci e credi di essertene liberato, finisci per illuderti che tutto si sia risolto, ma l’ansia è sempre lì come un’ancora al collo pronta a tirarti giù quando meno te l’aspetti in un mare di emozioni che non sei in grado di gestire. Potremmo parlare per decenni di ciò che proviamo, ma non sarebbe mai abbastanza, purtroppo si arriva anche al un punto in cui tutto quello che fai viene controllato dall’ansia e spesso per alcuni rimane per un lungo periodo il confine che li separa dall’apatia, l’unica emozione provata.