Di Suriano N., Porro C., Quacquarelli M., Tota F., Tursi R., Volpe F., Mucci G., Petrone A.. – classe II, sez. G
Il giorno 11/04/2022, noi alunni della classe 2^G della scuola Padre Nicolò Vaccina, accompagnati dalla nostra docente di lettere prof.ssa Teresa Suriano, dal nostro professore di arte prof. Raffaele Maniello e dalla nostra guida turistica dott.ssa Alessandra Pisani, ci siamo recati nel centro storico della città di Andria alla scoperta delle bellezze dell’arte Rinascimentale e Barocca del nostro comune. Il percorso è iniziato dall’Istituto scolastico stesso, da cui ci siamo incamminati verso Corso Cavour, per scorgere una piccola parte delle vecchie mura che racchiude il nostro centro storico dal 1400. Qui la nostra guida ci ha narrato l’antica storia della nostra città, essa infatti è stata fondata nel 1046, durante l’età medioevale, quando il Regno di Napoli venne conquistato dalla popolazione dei Normanni. Andria, prima dell’anno mille, non esisteva ancora. Vi erano, però, alcuni villaggi, precisamente 12, che prendevano il nome di ‘’locus’’, i quali erano indipendenti fra loro ed autonomi. In seguito, i Normanni decisero di raggruppare i villaggi in cinta murarie. Nel medioevo vi erano quattro porte d’ingresso lungo le mura: Porta Sant’ Andrea, Porta la Barra, Porta Santa e Porta Castello. Successivamente fu poi edificata una nuova porta, nel 1600, ovvero Porta Nuova. Porta Castello prese questo nome poiché era ubicata di fronte ad un castello. In seguito ci siamo recati in Via Vaglio che circonda il Palazzo Ducale, e da questa, dopo aver percorso la strada che gli andriesi definiscono ‘’la più piccola del mondo’’, ci siamo spostati nel quartiere Casalino, nel quale si trovava uno dei 12 villaggi andriesi.
Proseguendo, abbiamo visitato la chiesa di Santa Maria di Porta Santa, dove era situata quest’ultima, da qui arrivò San Riccardo, importante vescovo inglese che ricevette l’incarico dal Papa di partire per Andria per ristabilire l’ordine a causa dei numerosi tumulti. Durante la permanenza nella nostra città, il Santo compì circa 100 miracoli (e i primi due sono i più noti: curò un cieco e una donna paralitica) in quarant’anni di vescovado.
Successivamente ci siamo recati in Cattedrale, la quale fu fondata nel periodo normanno. Questa è stata costruita su una vecchia chiesa, quella di San Pietro, che attualmente è una cripta. La Cattedrale nel 1300 fu distrutta, e grazie a Francesco I del Balzo fu restaurata. La grande chiesa presenta molte cappelle.
La cappella di San Riccardo, presenta uno stile altezzoso e si possono inoltre osservare varie formelle raffiguranti alcuni dei miracoli del Santo, insieme alle sue reliquie. In cattedrale, inoltre, vi è una cappella contenente la Sacra Spina. Questa fu portata ad Andria da Beatrice D’Angiò nel 1308. I miracoli, però, iniziarono a verificarsi dal 1600. Continuando l’itinerario, siamo giunti presso la chiesa di San Nicola, una delle più antiche di Andria. Il meraviglioso altare presente nella chiesa fu realizzato da Antonio Corradini circa nel 1752. Quest’ ultimo è ‘’animato’, rappresenta infatti i 4 evangelisti. Per concludere il percorso abbiamo fatto una sosta alla chiesa di San Domenico. Qui morì Francesco II del Balzo, il quale trascorse i suoi ultimi anni di vita nel convento della chiesa; infatti in quest’ultima è presente la sua mummia.
Andria conserva un patrimonio artistico parzialmente sconosciuto, sarebbe inoltre ideale valorizzare tutti i luoghi che la città offre facendoli conoscere ai turisti ed ai cittadini stessi, organizzando più visite guidate come quella organizzata dalla nostra scuola. Le chiese andriesi sono di una bellezza immensa e il progetto ‘’Dal Romanico Al Barocco’’ ha permesso a noi alunni di osservare tutte le meraviglie che appartengono al passato di Andria.
Vogliamo ringraziare in primo luogo la guida che ci ha fornito tante nozioni e curiosità che ci hanno fatto scoprire al meglio la parte storica della nostra città, e i docenti che ci hanno accompagnati.
Noi pensiamo che questo percorso nella nostra città, nei quartieri storici, purtroppo non valorizzati, ci ha fatto capire quanto la nostra città sia bella e quanto basti poco per scoprire nuove informazioni.