21 marzo 2021 Mi trovo in una piazza gigantesca di Palermo ed insieme a migliaia e migliaia di persone sto manifestando la giornata della memoria delle vittime della mafia, una giornata che purtroppo l’anno scorso non è stata dedicata a questi ultimi a causa dell’epidemia del coronavirus. Mi impaurisce anche solo ricordare che alcune famiglie hanno sofferto perché perdevano i parenti per covid-19, senza neanche poterli salutare da vicino; penso ai dottori che si sono esposti ad un continuo rischio pur di curare gli ammalati da coronavirus e a noi, bloccati in casa per ordine del governo. Non potevamo neanche uscire a fare una rilassante passeggiata perché si poteva uscire solo per i bisogni primari come andare a fare la spesa o comprare medicine nelle farmacie; ricordo che in quel periodo tutti i negozi erano chiusi tranne i supermercati, le farmacie e qualche altro negozio che vendeva beni di prima necessità e vi si poteva entrare solo uno alla volta; in particolare ciò che mi meravigliò fu vedere file lunghissime al di fuori dei supermercati e ognuno che rispettava la distanza di sicurezza. Ricordo che non vi fu alcun tipo di manifestazione per le vittime della mafia perché fu vietato ogni genere di assembramento tra le persone, e così anch’io non potevo avvicinarmi a nessuno, se non ai miei genitori e a mio fratello con cui condivido il tetto, e sentivo i miei amici o parenti solo con chiamate e videochiamate; ma ciò che non dimenticherò mai è il modo di fare le lezioni scolastiche, infatti, una volta chiuse le scuole per il coronavirus, abbiamo fatto le lezioni a distanza attraverso i cellulari e i computer.
Quello dell’anno scorso fu davvero un periodo orribile, ma fortunatamente tutto è passato e oggi posso nuovamente riabbracciare i miei amici e le persone a me più care, posso uscire di casa senza infrangere nessun divieto, siamo rientrati a scuola e, anche se la vita è tornata quella di sempre, viene apprezzata molto di più; ma per non far ricapitare quello che è accaduto lo scorso anno si è molto più attenti all’igiene, infatti quasi ovunque ci sono distributori di amuchina gratuiti, e non solo nei negozi, ma anche lungo le strade o nelle scuole. Un’altra notizia positiva è che la natura finalmente si è ripresa; non dimenticherò mai le immagini di Venezia dello scorso anno con l’acqua dei canali limpidissima e con tanti pesci che si vedevano sul fondale e di Trieste nel cui porto furono avvistati alcuni delfini.
Ricordo inoltre che con il coronavirus tutti parlavano di una grande crisi economica che ha messo in difficoltà tante famiglie, ma anche di una impressionante ripresa della natura perché quando l’uomo si è fermato con le industrie, quando i mezzi di trasporto a benzina sono diminuiti e con essi anche l’inquinamento, essa è rinata. Oggi, finalmente, la vita viene vissuta al meglio anche perché, come diceva il grande scrittore Lorenzo De’ Medici, “del domani non c’è certezza”.