21 febbraio 2025 Nell’inverno del 2020, in Cina si diffuse un virus chiamato sars-cov 2 meglio conosciuto come nuovo coronavirus,che subito invase il paese e poi da lì oltrepassando tutti i confini geografici, arrivò rapidamente in Europa dove per primo venne colpito il nostro Paese, facendo un numero impressionante di vittime, dovuto anche alla mancanza di strutture ospedaliere attrezzate per l’emergenza.
Quando il virus raggiunse tutti i continenti venne annunciata la pandemia.
Ma ricordando quel che è accaduto cinque anni fa nel nostro paese, il virus inizialmente si diffuse in Lombardia con conseguenze catastrofiche. Proprio la Lombardia che è sempre stata considerata una Regione con tante risorse e molto efficiente, non riuscì a resistere all’attacco di questo invisibile nemico: gli ospedali non riuscivano a far fronte alle esigenze dei pazienti e purtroppo tantissime sono state le vittime. Lentamente tutto il paese è stato interessato dal virus e tutti gli Italiani, da Nord a Sud sono stati costretti a rimanere a casa e molti anche a non lavorare. Dopo un lungo periodo di quarantena durato circa 4 mesi il virus sembrava debellato ma naturalmente la ripresa è stata lenta e difficile e la vita delle persone è per sempre cambiata.
Tante sono state le conseguenze disastrose causate dal virus anche e soprattutto a livello economico: subito dopo la fine dell’emergenza, molte persone purtroppo si sono trovate senza lavoro perché molte aziende che avevano chiuso in seguito all’emergenza non sono più riuscite a riprendersi. Moltissime famiglie si sono ritrovate povere e sembrava essere tornati indietro nel tempo.
Durante l’emergenza i paesi europei non sono sembrati così collaborativi tra di loro come ci si sarebbe aspettato e già nel gennaio 2021 si era iniziato a parlare di una possibile disgregazione dell’Unione Europea. I primi paesi a pensare ad un’uscita dalla U.E. sono stati la Francia, la Spagna e l’Italia. In questi giorni si sta parlando di un possibile referendum con cui gli Italiani potrebbero scegliere di uscire dalla U.E. sul modello inglese e il prossimo giugno molto probabilmente si andrà alle urne.
L’Italia a piccoli passi si è organizzata per far ripartire l’economia e il governo ha stanziato da subito dei fondi per aiutare le aziende e le persone più bisognose. Si è così ritornati a promuovere i nostri prodotti nazionali come industrie tessili e alimentari, che da tempo subivano la concorrenza da parte delle aziende straniere.
Oggi la nostra Nazione può contare su un servizio sanitario molto più efficiente di quello di cinque anni fa. Il Governo si è reso conto che bisognava ripartire da qui per assicurare agli Italiani strutture in grado di far fronte a qualsiasi emergenza e così sono stati costruiti diecimila ospedali in tutta Italia e si è provveduto a ristrutturare gli ospedali già attivi, dotandoli di nuovi apparecchi sanitari.
Tutti gli Italiani sono stati chiamati a dare il loro contributo economico e grazie al sacrificio di tutti l’Italia ha ritrovato la strada su cui ripartire più veloce e più unita.
Ciò che non è mai stato accertato è l’origine del virus. Tante teorie hanno ipotizzato che il virus fosse stato creato in laboratorio ma questo è rimasto un mistero.
Per evitare che questa terribile situazione possa nuovamente tornare a colpire intere popolazioni, le abitudini di tutti da allora sono ormai cambiate.
Ad oggi tante misure di sicurezza per la nostra salute sono rimaste invariate da allora, in metropolitana quasi tutte le persone viaggiano con le mascherine e guanti monouso. Anche il modo di lavorare è cambiato, ci si è resi conto da allora che molti lavori possono tranquillamente essere svolti in modalità homeworking, lasciando i dipendenti lavorare da casa. Questo ha creato dei vantaggi sia alle aziende che alle famiglie. Alle prime perché hanno ridotto i locali aziendali e alle seconde perché ha permesso, in molti casi, ad almeno un genitore di restare a casa e di non dover ricorrere a babysitter o ai nonni per accudire i bambini in loro assenza.
Anche nelle scuole il Ministero dell’Istruzione ha deciso di potenziare la didattica a distanza e così ora i corsi pomeridiani di potenziamento e dei progetti si svolgono a distanza, tramite Skype o altre piattaforme online per ridurre l’assembramento delle persone quanto più possibile: anche le famiglie che non possedevano strumenti informatici, sono stati dotati di tablet per consentire ai propri figli di partecipare alle lezioni online ed è stato istituito il wi-fi libero in tutta Italia.
Anche l’inquinamento atmosferico si è notevolmente ridotto perché durante l’emergenza, stando tutti a casa e non utilizzando mezzi di trasporto inquinanti, da subito si notò un netto miglioramento dell’aria che respiriamo. Quindi dopo l’emergenza nella nostra città si è puntato molto sul miglioramento dei mezzi di trasporto. Ci sono molti più treni della metropolitana che funzionano in maniera eccellente: non sono molto affollati perché passano frequentemente. Così anche per gli autobus.
Naturalmente c’è stata una grande rivoluzione anche nelle relazioni tra le persone. Ci si è resi conto che un telefonino non può annullare le distanze tra le persone e che è fondamentale potersi parlare guardandosi negli occhi. Si è riscoperto da allora la bellezza degli abbracci e delle strette di mano . Si è tornati a rapporti più veri e meno superficiali.
Proprio oggi ricorre l’anniversario della scoperta del primo contagio in Italia da cui tutto è partito. Per questo già dal 2021 fu istituitala giornata nazionale dell’abbraccio e della stretta di mano per non dimenticare.
In questa giornata è possibile vedere le persone che incontrandosi, si fermano e si scambiano una forte stretta di mano o anche un lungo abbraccio. Sembra proprio che il virus abbia sollevato una coperta pesante sotto cui dormiva da tempo la nostra umanità.
L’uomo velocemente dimentica il passato, ma giornate come questa tengono viva la memoria e sono fondamentali per capire i valori che contano veramente.