di Mattia Princigallo – Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo. 26 anni fa muore, insieme alla moglie e a tre uomini della scorta, Giovanni Falcone. Nello stesso anno, a Foggia, muore Giovanni Panunzio. Due uomini molto diversi e distanti tra loro, uccisi da mafie diverse ma per la stessa ragione: la loro renitenza alla criminalità organizzata. Qualcuno potrebbe dire che sono loro gli sconfitti, perché non ci sono più. Non è vero. Entrambi hanno avuto la giustizia che meritavano, non solo nel senso stretto della parola. La loro storia, la loro vita e i loro sacrifici sono raccontati in ogni occasione possibile, agli adulti ma soprattutto ai giovani. È così che nasce il progetto “Oltre” di Pino Casolaro, attore e regista teatrale che porta i ragazzi nel suo laboratorio per diffondere la cultura del bello e della legalità. Gli ospiti dell’incontro tenutosi ieri presso l’officina teatrale “Teatro dell’Accorgersi” sono stati la giornalista Michela Magnifico, autrice del libro Il coraggio di un uomo, in cui racconta la storia di Giovanni Panunzio, Ludovico Vaccaro, il Procuratore della Repubblica di Foggia, Giovanna Belluna, nuora di Giovanni Panunzio che da anni partecipa ad eventi nelle scuole contro la mafia, Dimitri Lioi, Presidente dell’associazione Giovanni Panunzio – Eguaglianza, legalità, diritti e lo stesso Pino Casolaro che ha presentato gli ospiti, raccontando come ha affrontato quegli avvenimenti e il suo impegno di formazione alla cultura e alla legalità. All’incontro erano presenti la redazione de ilSottoSopra, il giornale del Blaise Pascal di Foggia e alcuni studenti dell’istituto Einaudi, che grazie alla collaborazione tra i docenti dei due istituti, potranno diventare giornalistici scolastici. I protagonisti dell’incontro sono i ragazzi che hanno potuto interloquire, fare domande agli ospiti senza alcun veto sugli argomenti da trattare. Gli ospiti hanno spiegato cos’è la mafia, le loro esperienze dirette con essa, hanno dato consigli ai ragazzi su come poterla sconfiggere e soprattutto hanno lasciato ai ragazzi una riflessione sulla bellezza del nostro territorio, meta turistica con paesaggi mozzafiato, che non bisogna vedere come zona da cui fuggire appena se ne ha l’occasione. Non possiamo soltanto lamentarci e stare a guardare, ognuno nel suo piccolo deve dare un contributo per il miglioramento della nostra città.