di Anna De Fusco (4^B) – La scienza ci sorprende sempre di più giorno dopo giorno. Sono numerosi i progressi compiuti negli ultimi anni che affascinano adulti e bambini e li tengono con il fiato sospeso, proprio come fece nel 1969 la missione spaziale Apollo 11, che portò per la prima volta l’uomo sulla Luna. Assetata di nuove scoperte, dopo 49 anni, la NASA fa un altro passo da gigante arrivando fino a Marte. Lo scorso 26 novembre il
lander InSight è approdato sul suolo marziano, emozionando tutto il team di esperti, che ha lavorato per anni a questo progetto. “Non è stato semplice -commentano gli scienziati- ma, dopo tentativi falliti e numerosi prototipi, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Non è un veicolo che invierà solo immagini del suolo marziano, ma ci permetterà di studiarlo ‘a fondo’ , nel vero senso della parola.”
InSight è stato lanciato il 5 maggio 2018 dalla
Vanderberg Air Force Base in California e, dopo quasi 7 mesi di lungo viaggio, è approdato sul suolo marziano in una zona che gli scienziati chiamano
Elysium Plaitia. Il veicolo permette di studiare la parte interna di Marte, attraverso una trivella lunga 5 m. Una volta raccolti i dati necessari, la sonda li invia agli scienziati sulla Terra. In tal modo si possono avere risposte sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti rocciosi del nostro sistema solare (Mercurio, Venere, Terra e Marte), determinando:
- la grandezza, la composizione e lo stato fisico del nucleo marziano
- lo spessore e la struttura della crosta
- la composizione e la struttura del mantello
- lo stato termico della parte interna del pianeta
Il secondo obiettivo è la misura dell’attività tettonica del pianeta e lo studio degli impatti meteoritici su di esso, che verranno determinati attraverso:
- la misura della magnitudo, del tasso di attività e della localizzazione geografica dell’attività sismica
- il ritmo con cui si verificano impatti meteoritici sulla superficie
La missione fa parte del progetto
Nasa’s Discovery program ed ha assorbito il lavoro di un grande team di scienziati e ingegneri della Nasa e di esperti provenienti dalla Francia, dalla Germania, dall’Austria, dal Belgio, dal Canada, dall’Italia, dalla Polonia, dalla Spagna, dalla Svizzera e dalla Gran Bretagna. La missione terminerà nel novembre 2020, ovvero durerà poco più di un anno marziano (709 soli), che corrisponde a due anni terrestri (728 giorni). Il razzo che ha lanciato InSight ha inviato anche due mini astronavi, chiamate
Mars Cube One, o
MarCOs, della grandezza di una ventiquattrore. L’obiettivo è quello di testare nuove apparecchiature di comunicazione spaziale miniaturizzate. Le gemelle MarCOs hanno trasmesso agli scienziati sulla Terra le informazioni di quanto Insight è entrato nell’atmosfera marziana ed è ammartato. Si spera di poter fare uso di queste tecnologie all’avanguardia anche nelle prossime missioni, magari migliorando ancora qualcosa. Dopo 2 mesi sono ancora poche le informazioni che gli scienziati hanno ricevuto da Insight, ma il tempo maturerà i suoi frutti. In campo matematico si impara fin da subito che tutto deve essere dimostrato e proprio il 26 novembre 2018 il team della Nasa ci ha dimostrato quanto impegno, lavoro di squadra ed errori ci sono stati dietro a questo progetto. Gli scienziati danno una lezione esemplare, specialmente a noi ragazzi, ricordando che bisogna impegnarsi e credere in ciò che si fa, poiché soltanto sul vocabolario la parola‘
successo’ viene prima di ‘
sudore’.
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