Ammiriamo le nostre bellezze di Flavia Giurlanda – La meravigliosa ricchezza del festival “Le vie dei Tesori” che apre e racconta decine e decine di siti inediti trasformando la città in un unico museo diffuso, tocca anche Trapani nel fine settimana dal 14 al 16, dal 21 al 23 e dal 28 al 30 settembre. Sarà una vera immersione nella storia della città, dalle origini al Medioevo e all’età del Barocco fino ai giorni nostri: passando soprattutto per le chiese per raggiungere musei e palazzi privati. Molti istituti in occasione di questo evento hanno deciso di visitare dei posti del luogo. Tra i 19 monumenti quelli di maggiore interesse sono: la Chiesa di Santa Rita, la Salerniana e il Palazzo della Giudecca. La Chiesa di Santa Maria dell’Itria (detta Santa Rita) è una chiesa in stile barocco datata 1600 e sorge sui vecchi resti di un antica chiesa di origine bizantina chiamata Santa Maria dell’Odigitria. La maggior parte delle opere che si trovano in questa chiesa sono di stampo trapanese e vanno dall’artigianato alla scultura, alla pittura. Sulle pareti sono sparsi dei reliquiari, infatti questo è il più grande reliquiario di Trapani. Qui si trovano opere di Andrea Tipa, un crocifisso di Pietro Orlando, una tela di Sant’Agostino di Pietro Novelli, il quadro di San Nicolò da Tolentino di Andrea Carreca e quadri di Giuseppe Felice. La Salerniana, invece,un tempo fu carcere di Trapani. Le celle che dovevano ospitare poche persone, in realtà ne ospitavano tante e allora nel 1820 venne dato all’architetto La Bruna l’incarico di ristrutturarlo e ingrandirlo;i lavori durarono quasi un ventennio e finirono poco prima del 1840. È un edificio austero, di tre piani e l’unico abbellimento è costituito dai 4 telamoni che sostituiscono le colonne. Sopra l’architrave si può vedere lo stemma dei Borboni. All’interno si trova un cortile dove i detenuti trascorrevano la loro ora d’aria.A pianterreno c’erano solo uffici e magazzini, mentre negli altri due piani le celle. Quando venivano i parenti a far visita si usava una cella al primo piano delle donne e le funzioni religiose venivano celebrate nei corridoi con un altare di legno pieghevole. A pianterreno dove si trovavano i magazzini, dal 2015 si trova il museo d’arte contemporanea dove si tengono conferenze ed eventi. Si dice che nel cortile la sera si vedano le ombre dei condannati che passeggiano. Il Palazzo della Giudecca (o Palazzo Ciambra),infine, è stato anticamente una scuola talmudica per gli ebrei. Dopo il 1492, con l’espulsione degli ebrei dai domini spagnoli, venne in possesso della famiglia Ciambra cui si deve la sua architettura dall’inconfondibile bugnato a punta di diamante in stile plateresco di derivazione catalana. È costituito da un complesso a due piani con un portale ogivale e da una torre laterale, ritenuta una delle cinque torri raffigurate nello stemma della città.All’interno un pregevole giardino con pozzo e scala vincolata come bene monumentale sin dal 1939,con finestre realizzate con conci squadrati, fastosamente abbellite in stile gotico-rinascimentale.È considerato uno dei più pregevoli esempi di stile plateresco in Sicilia. La torre è stata recentemente restaurata e dal 1901,il palazzo venne acquistato dal Comune di Trapani. Questo festival permetterà ai trapanesi di riappropriarsi dei beni della città e ai giovani la possibilità di visitare luoghi difficili da raggiungere, come la Colombaia, o luoghi che erano chiusi da anni. È un’esperienza fantastica che fa conoscere in maniera più approfondita angoli e squarci della tua città che non avresti potuto vedere. Tutti dovrebbero movimentarsi per godere delle bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra splendida Trapani!