di Arianna Cannone e Greta Castellano, 2^ I
Venerdì 3 marzo noi alunni della classe 2^ I, con la classe 2^ L, ci siamo recati nel centro storico della città di Andria accompagnati dai nostri docenti e dalla guida Giusy Matera. Abbiamo fatto una vera e propria passeggiata artistica alla scoperta delle bellezze dell’arte rinascimentale e barocca della nostra città.
Nel Medioevo, periodo compreso fra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d. C.) e la scoperta dell’America (1492), c’erano quattro porte d’ingresso lungo le mura che davano accesso alla città di Andria: Porta Sant’ Andrea, Porta la Barra, Porta Santa e Porta Castello: quest’ultima prese questo nome poiché si trovava di fronte ad un castello che nel corso del tempo è stato assediato e distrutto a seconda delle varie dominazioni che ad Andria si sono susseguite (dagli Angioini ai Carafa).
La nostra città inoltre è conosciuta come la città dei tre campanili: si tratta del campanile della Cattedrale, della chiesa di San Francesco e della chiesa di San Domenico. Dopo questa importante introduzione, siamo entrati nel Palazzo Vescovile, tipicamente rinascimentale: questo lo possiamo dedurre dall’arco a tutto sesto che salta subito all’occhio per le sue decorazioni floreali.
Abbiamo poi visitato la Cattedrale di Andria, dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo e la relativa piazza. La facciata della cattedrale ricorda molto la facciata del Teatro Curci di Barletta: infatti entrambe sono state progettate dall’architetto barlettano Federico Santacroce. La parte superiore della facciata, invece, fu ultimata nel Novecento sul modello dello stile romanico con il rosone. Posto accanto alla Cattedrale, c’è il maestoso campanile che è un simbolo storico della città. Un tempo era una torre di avvistamento ed è stato completato sulla fine del 1400. Ha piccole finestre ed in cima è posizionato un gallo verdastro che ha il compito simbolico di risvegliare i Cristiani e rappresenta anche un simbolo di San Pietro per ricordare l’apostolo che al canto del gallo ha rinnegato per tre volte di essere un discepolo di Gesù.
Nella piazza adiacente alla cattedrale, Piazza Duomo, abbiamo scoperto tracce di un passato che non c’è più: lì ci sono dei mattoni neri che testimoniano l’antica presenza del Monastero delle Benedettine e della Chiesa della Trinità. Nel 1938, però, il monastero fu raso al suolo e il suo altare fu spostato nella chiesa della Madonna dei Miracoli.
Entrati nella Cattedrale, abbiamo subito riconosciuto dei tratti tipicamente barocchi nonostante i numerosi restauri e rifacimenti che la chiesa ha subito. Infatti, non è in asse perché la parte presbiteriale è stata costruita successivamente. Il tetto è in legno e il rosone è di alabastro; proseguendo verso l’altare però, questo cambia diventando dipinto che rappresenta nella cornica grande a sinistra San Michele Arcangelo che combatte il diavolo, e nella parte di destra San Nicola. Al termine delle navate c’è il cappellone di San Riccardo di stile barocco con marmi policromi, decorazioni con foglia d’oro e formelle in pietra in cui è rappresentato San Riccardo più grande rispetto agli altri proprio per rappresentare la sua grandezza spirituale.
Da questa passeggiata abbiamo capito che Andria possiede un patrimonio artistico sconosciuto, che sarebbe importante valorizzare facendolo conoscere ai turisti e ai cittadini stessi, organizzando più visite guidate come quella organizzata dalla nostra scuola. Il centro storico di Andria è molto bello artisticamente e ha permesso a noi alunni di conoscere ed esplorare tutte le meraviglie che appartengono al passato della nostra città.