Adolescenza: che parolone! Già dal modo in cui si scrive e pronuncia si può capire che è complicata. Infatti lo è, moltissimo; tutti noi che frequentiamo la scuola media ci passiamo. Tutti noi viviamo quel periodo, specialmente all’inizio dell’adolescenza, in cui ci sentiamo sotto pressione per le interrogazioni e le verifiche, con i genitori che ti tengono sotto controllo, con i vari litigi tra amici, con le prime cotte da dover gestire… Non esiste persona sul pianeta Terra che non abbia attraversato questi vari problemi da adolescenti. Ogni giorno è una sfida nuova, si è già molto fortunati se si torna a casa tutti d’un pezzo. È come una battaglia: soddisfare i professori, apparire simpatici agli amici, scoprire chi siamo. Molti adulti non capiscono che durante questa fase della nostra vita non abbiamo bisogno d’altro che di supporto morale, non di tutte quelle punizioni e sgridate che, alla fine, a cosa servono? A non usare lo smartphone per tante ore? A imparare a dire la verità? Forse, ma i problemi li abbiamo lo stesso; non avere il telefono per un giorno intero non ci fa evitare i vari ostacoli che arriveranno nella giornata seguente. Quando un genitore ci dice “hai perso la mia fiducia”, indipendentemente da quanto sia vero, non ci aiuta affatto, ci scoraggia ancora di più. Probabilmente se l’ha detto è perché noi abbiamo torto, ma come può capire quanto è grande il vortice di emozioni che proviamo ogni giorno? In effetti si scrivono molti libri sull’adolescenza, ma ogni soggetto prova sentimenti diversi legati a situazioni particolari che non si trovano sui libri. Personalmente credo che l’adolescenza non si possa definire con delle semplici parole; è qualcosa che a volte è così astratto che si può paragonare ad un’emozione… ma non una qualunque: una che contiene tutte le altre, un vortice.
Giorgia Santoro – 2^E