di Benedetta Raia, Classe 1^ B. – L’ 11 novembre 2021 per le calli dei Sestieri di Venezia si è tornati a vedere il tradizionale rito dei bambini che con il loro canto hanno intonato in veneziano la filastrocca dedicata a San Martino. Bambini e bambine cantando e battendo con cucchiai di legno su pentole e coperchi sono entrati nelle varie botteghe e nei negozi perpetuando così il rispetto per l’antica devozione che lega la città al Santo. La sua origine risale lontana nel tempo sconfinando nella leggenda che ha come protagonista Martino che era un cavaliere buono e generoso. Il valoroso soldato durante un suo viaggio a cavallo incontrò un mendicante poverello molto infreddolito e vedendo le sue precarie condizioni lo volle aiutare. Prese la sua spada strappò in due il suo caldo mantello e ne regalò una metà al povero per permettergli di riscaldarsi. Dopo questo gentile gesto uscì il Sole e per questo si usa dire che le belle giornate di questa settimana di novembre sono soprannominate “l’Estate di San Martino”. A Venezia quest’antica devozione al Santo è nata per il fatto che nel Sestiere di Castello c’è la Chiesa dedicata proprio a San Martino di Tour con delle reliquie tra le quali un pezzo di tunica, una falange e una tibia. In città i bambini, formando dei piccoli gruppi, vanno per per calli e campi per appunto rispettare la tradizione, a “batter San Martin” cioè battendo su pentole con mestoli canticchiando la filastrocca: